Ultimo aggiornamento 42 minuti fa S. Lorenzo martire

Notizie Costiera Amalfitana - Notizie Costiera Amalfitana

Notizie Costiera Amalfitana

Hotel Marina Riviera Amalfi - Luxury 4 Stars Holte in Amalfi - Swimming Pool - Bistrot - GourmetMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiIl San Pietro di Positano è uno degli alberghi più iconici della Costa d'Amalfi. Ospitalità di Lusso e Charme a PositanoGM Engineering srl, sicurezza, lavoro, ingegneriaSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad Amalfi

Tu sei qui: Storia e Storie24 aprile 1184 a.C., i greci entrarono a Troia all'interno del cavallo

Storia e Storie

24 aprile 1184 a.C., i greci entrarono a Troia all'interno del cavallo

Inserito da (redazionelda), martedì 24 aprile 2018 12:35:24

Il 24 aprile del 1184 A.C, secondo la tradizione, gli antichi greci entrarono a Troia (oggi Truva, in turco) servendosi dello stratagemma di un finto cavallo. Nella notte, dalla pancia del cavallo dove si erano nascosti, fuotiuscirono i soldati greci ed aprirono le porte e così l'armata poté entrare e distruggere la città.

"Via, dunque, siegui, e l'edifizio canta

Del gran cavallo, che d'inteste travi,

Con Pallade al suo fianco, Epéo construsse,

E Ulisse penetrar feo nella rocca

Dardania pregno, stratagemma insigne!

Degli eroi, per cui Troja andò in faville.

Ciò fedelmente mi racconta, e tutti

Sclamar m'udranno, ed attestar, che il petto

Di tutta la sua fiamma il Dio t'accende.

Demodoco, che pieno era del Nume,

D'alto a narrar prendea, come gli Achivi,

Gittato il foco nelle tende, i legni

Parte saliro, e aprîr le vele ai venti,

Parte sedean col valoroso Ulisse

Ne' fianchi del cavallo entro la rocca.

I Troi, standogli sotto in cerchio assisi,

Molte cose dicean, ma incerte tutte.

E in tre sentenze divideansi: o il cavo

Legno intagliato lacerar con l'armi,

O addurlo in cima d'una rupe, e quindi

Precipitarlo, o il simulacro enorme

Agli adirati Numi offrire in voto.

Questo prevalse al fin: poichè destino

Era, che allor perisse Ilio superbo,

Che ricettata nel suo grembo avesse

L'immensa mole intesta, ove de' Greci,

Morte ai Troi per recar, sedeano i Capi."

Così, nel libro ottavo dell'Odissea, il leggendario poeta Omero narra delle vicende che hanno visti protagonisti le popolazioni dell'Antica Grecia contro gli eterni nemici di Troia. L'idea venne allo stesso Odisseo cui è intitolata l'opera. Ovvero Ulisse, re di Itaca, la cui astuzia è stata tramandata nella memoria proprio per avere inventato la soluzione che, secondo Omero, garantì un epilogo positivo al decennale assedio dei greci contro la città di Ἴλιος (Ilio). Ulisse, vista la resistenza ad oltranza dei troiani, suggerì al comandante Agamennone di puntare sulla furbizia più che sulla forza. I Greci, dopo dieci lunghi anni di assedio ai troiani, finsero di andar via lasciando un cavallo gigantesco sulla spiaggia con all'interno i più valorosi guerrieri greci tra i quali Ulisse e Agamennone.

Gli assediati, vedendo andar via la flotta uscirono e si radunarono intorno al Cavallo, abilmente tratti in inganno dal racconto di Sinone, un giovane greco istruito da Ulisse, che lo descrisse come oggetto propiziatorio nei confronti di Atena per il ritorno degli Achei. I troiani per ingraziarsi la dea lo trascinarono dentro le mura, decretando la loro sconfitta e rendendo immortale il cavallo di legno, associato per sempre alla caduta della loro città.

L'episodio del cavallo di Troia è riportato in maniera più estesa nell'Eneide, in un racconto fatto da Enea a Didone, regina di Cartagine, sulla fine della sua città.

Ma cosa c'è di vero dietro questo racconto epico? Gli storici sminuiscono la leggenda del cavallo di Troia che, a detta loro, altro non sarebbe stato se non un grande ariete da sfondamento. Secondo lo studio di un archeologo navale dell'Università di Aix-en-Provence e Marsiglia, Francesco Tiboni, si tratterebbe, invece, di un tipo di nave fenicia molto diffusa a quei tempi, chiamata hippos (cavallo) per via della polena ornata da una testa equina. Da qui sarebbe nato il mito o, addirittura, l'equivoco dei traduttori.

E' certo, invece, che si tratta di un evento che, sebbene non sia mai avvenuto come noi lo conosciamo, ha lasciato un marchio duraturo nell'immaginario collettivo di miliardi di persone ed è diventato parte del nostro patrimonio culturale.

Fonte: Il Vescovado

Galleria Fotografica

rank: 109753104

Storia e Storie

Storia e Storie

A 97 anni Don Francesco firma un nuovo opuscolo storico: “Tramonti nella storia”

A 97 anni compiuti, con 73 anni di ministero sacerdotale vissuti interamente tra le varie parrocchie di Tramonti, don Francesco Amatruda continua instancabilmente a coltivare la sua più grande passione dopo la fede: la storia del suo amato territorio. Sabato 9 agosto alle ore 19:00, presso il sagrato...

Storia e Storie

Pompei, nuovi dati sulla gestione e sfruttamento delle risorse animali e vegetali per l’alimentazione degli antichi pompeiani

Come erano allevati pecore, capre e suini, ma anche come erano sfruttate le risorse acquatiche e coltivati i cereali e i legumi nell'antica Pompei. Lo studio di diversi prodotti che erano alla base dell'alimentazione della popolazione della città di Pompei, ma anche delle pratiche di coltivazione e gestione...

Storia e Storie

Positano, la storia di Giuseppina e Napoleon: i cani che morirono per amore di Carlino Cinque

Ci sono storie che resistono al tempo, storie che affondano le radici nella pietra viva della Costiera, tra mare, amore e memoria. Una di queste si racconta ancora oggi sulle terrazze de Il San Pietro di Positano, uno degli hotel più iconici del Mediterraneo. Ma non parla di lusso, né di celebrità, né...

Storia e Storie

Lunedì 4 agosto alla Fiera del Libro di Castellabate si onorano i 52 marinai del sommergibile Velella

Una serata dedicata alla storia del sommergibile Velella, affondato con tutto il suo equipaggio nel settembre 1943, e alla proposta per il riconoscimento del relitto come sacrario militare subacqueo. Nel corso dell'evento sarà anche rappresentata l'attività dell'Associazione Salerno 1943, impegnata nella...

La tua pubblicità sui portali più letti della Costiera Amalfitana, scegli l'originale NCANews, il Vescovado, Positano Notizie, Maiori News, Amalfi News, Il Portico, Occhi Su Salerno