Tu sei qui: Storia e StorieA Ravello l'incanto della torre del sogno
Inserito da (redazionelda), mercoledì 13 maggio 2020 20:04:39
Tra le particolarità architettoniche di Ravello capaci di suscitare meraviglia, oltre al patrimonio artistico-monumentale più noto e fotografato, vi sono espressioni "minori" ma non meno significative.
Ha sempre generato curiosità e fascino la "Torre del Sogno", collocata all'estremità dell'abitato di Via San Martino. Le sue atipiche merlature catturano da subito l'attenzione, trascinando il pensiero in una dimensione fantastica e atemporale.
In realtà è una costruzione moderna, risalente agli anni Venti del secolo scorso, frutto della creatività e dell'immaginazione di Francesco Amato, "Mastro Ciccio", artista ravellese, straordinario custode e interprete della sua anima medievale, che ricevette la commissione da Achille Benigno, comandante della guardia forestale in Costiera Amalfitana, proprietario del complesso immobiliare.
Un vero e proprio sognatore che seppe creare un sapiente gioco di pieni e di vuoti, dando vita a una struttura agile e armoniosa capace di incorniciare pezzi del cielo e del mare della divina Costiera Amalfitana.
Un'opera immortalata da numerosi pittori passati per Ravello, affascinati dalla sua bellezza.
All'alba, calde tonalità di arancio velate dall'azzurro la trasfigurano quasi in un vivido dipinto.
È questo il luogo deputato all'estasi. Qui non si ha certo bisogno di rifugiarsi nell'immaginazione quando si ha il Paradiso ai piedi: lo skyline mozzafiato della Divina si allarga, offrendosi generoso allo sguardo estasiato di chi ha la fortuna di godere di cotanta bellezza.
Oggi il sito, di nuova proprietà, continua a svettare nel cielo di Ravello.
Da quella torre, edificata nel 1924, si sono affacciati futuri regnanti e capi di stato: da Umberto di Savoia, la cui firma è riportata nel libro dei visitatori di casa Benigno, che vent'anni più tardi, proprio a Ravello (è passato alla storia come "il Re di Maggio") avrebbe ricevuto da parte di suo padre, Vittorio Emanuele III, la Luogotenenza del Regno d'Italia. La firma del decreto il 5 giugno a Palazzo Episcopio.
Nell'estate del 1976 un giovane Giorgio Napolitano con sua moglie Clio, fu ospite dell'onorevole Giuseppe Avolio, genero di Achille Benigno, già presidente della Camera dei Deputati.
Napolitano (dal 2006 al 2015 presidente della Repubblica Italiana) sarebbe tornato a Ravello qualche anno più tardi, nell'estate del 1993 quando, da Presidente della Camera dei Deputati, fu ascritto dalla giunta comunale di allora nel libro degli ospiti illustri della Città della Musica.
E chissà se affacciarsi da quella torre può bastare a trasformare, in questo momento da incubo, il sogno in realtà.
Si ringrazia la famiglia Benigno per la disponibilità allo sviluppo della memoria storica del sito.
Fonte: Il Vescovado
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