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“Er Zinale”, la poesia da mezzo milione di lire che aiutò gli alluvionati della Costa d’Amalfi

65 anni fa l’alluvione in Costiera. Raffaella La Crociera era una bambina costretta a letto dalla malattia e decise di aiutare la popolazione scrivendo una poesia da mettere all'asta

Inserito da (Maria Abate), sabato 26 ottobre 2019 12:33:05

Sessantacinque anni fa un'alluvione investì la Costiera Amalfitana seminando morte e distruzione. La perturbazione proveniva dalla Liguria e il 25 ottobre 1954 si spostò verso il Sud della penisola, raggiungendo nel primo pomeriggio la provincia di Salerno. Fu una strage, specialmente nei comuni di Maiori, Tramonti e Vietri sul Mare.

La pioggia cominciò a cadere fin dall'ora di pranzo, divenendo più intensa verso le 17, ma soltanto in tarda serata acqua e vento iniziarono a spazzare via tutto. Continuò a piovere per tutta la notte: in meno di 24 ore caddero più di 500 mm di pioggia. Abitazioni rase al suolo, frane, voragini, ponti crollati, strade e ferrovie distrutte. Tutta la costa del salernitano cambiò il suo aspetto. Centinaia le vittime, trascinate nel sonno dall'acqua mista a detriti.

I ricordi di chi ha vissuto quella tragedia sono ancora vividi e vengono tramandati alle nuove generazioni per non dimenticare. Ma quello che non tutti sanno è che la poesia Er zinale della giovanissima poetessa Raffaella La Crociera fu messa all'asta e fruttò una somma considerevole che fu destinata alle popolazioni colpite dalle alluvioni sulla Costiera amalfitana.

Costretta al letto nella sua casa a Testaccio, in provincia di Roma, per un lupus eritematoso cronico, Raffaella sentì alla radio della raccolta fondi lanciata dalla Rai per aiutare gli alluvionati della costiera salernitana. Di famiglia povera, scrisse la poesia Er zinale (termine dialettale romano con il quale viene chiamato il grembiule di scuola) ed una lettera che offrì alla Rai: "Cara RAI, sono molto malata. Da oltre un anno. I miei genitori hanno speso tutto quello che avevano per guarirmi. E io non ho nulla da offrirti per i bambini del Salernitano. Ti offro questa mia poesia".

La domenica del 31 ottobre lo speaker radiofonico Giovanni Gigliozzi, nella sua rubrica radiofonica Campo de' Fiori, lesse commosso la poesia e comunicò agli ascoltatori l'intenzione di metterla all'asta per destinarne il ricavato agli alluvionati. Seguì una vera gara di solidarietà alla fine della quale la poesia fu aggiudicata per mezzo milione di lire dalla contessa svizzera Cenci Bolognetti. Un componimento autobiografico, che racconta il dramma che la ragazza sta vivendo da ormai un anno a quella parte. Raffaella, che ha seguito la trasmissione e le offerte per la sua poesia, è felicissima.

Un giocattolaio romano, Fausto Arnesano, decise di ringraziare la bambina regalandole la più bella delle sue bambole, ma la bambola non arrivò in tempo. Raffaella morì due giorni dopo la trasmissione, il 2 novembre. La bambola arrivò solo il giorno del suo funerale, appoggiata su un cuscino di fiori bianchi.

Ve la proponiamo di seguito.

Giranno distratta pe casa,

tra tanta robba sfusa,

ha trovato: ah! come er tempo vola,

er zinale de scola.

Nero, sguarcito,

Un pò vecchio e rattoppato,

è rimasto l'amico der tempo passato.

Lo guarda e come se gnente fusse

a quell'occhioni

spunteno li lucciconi,

e se rivede studente

allegra e sbarazzina

tanto grande, ma bambina.

Lo guarda e come un'eco risente

quelle voci sommesse: Presente!

Li singhiozzi, li pianti,

li mormorii fra li banchi,

e senti...senti...

pure li suggerimenti.

Tutto rivede e fra quer che resta,

c'è la cara sora maestra.

Sospira l'ècchese studente, perché sa

che a scola sua non ce potrà riannà.

Lei cià artri Professori, poverina.

Lei cià li Professori de medicina.

Fonte: Amalfi News

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