Tu sei qui: Storia e Storie"Il cliente ha sempre ragione" si dice, ma non quando pretende l'insalata
Inserito da (admin), venerdì 9 febbraio 2018 17:57:26
Scrivere una recensione su Tripadvisor è cosa da poco, chiunque può tirare fuori il telefonino e scrivere (in un italiano approssimativo) due righe superficiali, in maniera poco educata, solo per poterle condividere online alla ricerca di "likes" facili e condivisioni. Ma il proprietario de La Taverna di Colombo, Fausto Cavanna, ha deciso di reagire e non darla vinta a nessuno, per cui si è impegnato di persona ed ha risposto ad una di queste recensioni banali e scorrette, mettendo in evidenza tutto il mondo che si cela dietro questi atteggiamenti, tipici dei patiti dei social network. Riportiamo qui il testo della "recensione": <<Premetto che sono stato a pranzo in questo locale, non mi ha particolarmente colpito come dicono le recensioni, il proprietario é simpatico e gentile, ma i piatti sono poco generosi e s un prezzo elevato. Ho chiesto un’insalata ma dato che era fuori menù non c’era..l’insalata deve esserci sempre>>. Questa è stata la risposta di Fausto: <<E’ entrato, ha chiesto di poter ricaricare il telefono, ha ordinato lo sgombro con capperi e pomodorini. Quando ho portato il piatto ha chiesto una insalata, insieme. All’americana. Gli ho detto che non abbiamo insalata. Ha mangiato, si è alzato, ha ripreso il telefono, sorridendo ha pagato. Otto euro per un piatto di pesce fresco, non allevato. Pane e acqua compresi. Quando ho letto la sua recensione mi sono domandato quale tipo di persona antepone una insalata al resto. La curiosità sarà la mia fine, lo so. Così, ho fatto quello che non dovrei mai fare: ho guardato il suo profilo Tripadvisor. Questo signore vanta 297 recensioni in 12 mesi. Praticamente quasi una al giorno. In un italiano da tastiera telefonica giudica tutto: al bar per un caffè…Tac! Recensione! In un rifugio alpino…Tac! Recensione! Aperitivo, spuntino…Tac! Recensione! Tac! Tac!! TAC!!! Che cosa mi disturba, nel suo sincopato giudicare, in pochi minuti, il lavoro di anni? Non è solo il fastidio per il verdetto, o per il punteggio. Non è il primo, non sarà l’ultimo. Nella sua compulsiva necessità di commentare, di esprimere sentenze, leggo tutto il dolore del suo mondo, del mio mondo. Del tempo di tutti. Vivremo vite appiccicate a qualche piattaforma social, dove cercheremo il senso del nostro correre, manichini scomposti, senza una vera ragione, senza sapere. Alla fine di tutto, forse, il nostro ultimo rammarico sarà il non poter recensire le nostre esequie, il buffet allestito nella nostra camera ardente. Con l’insalata, certo. Quella non deve mai mancare. Fausto Cavanna>> Senza dubbio una risposta adeguata, intelligente e maliziosa, in cui non mancano una velata ironia unita ad un'interessante riflessione sulla nostra società e il suo rapporto malato con i social, che spesso tirano fuori il peggio delle persone, facendo sprofondare tutto in una vacua ricerca dell'approvazione di sconosciuti sul Web.
Fonte: Booble
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