Tu sei qui: Storia e StorieIn ricordo di Tommaso Cuomo: figlio di un popolo “con un piede sulla terra e con l'altro nella barca”
Inserito da (redazionelda), martedì 17 novembre 2020 16:30:37
di Giuseppe Gargano
Esponente di primo piano dello spirito socialistico agerolese, al quale spirito mi sento profondamente legato per motivi familiari, Tommaso Cuomo, figlio di un popolo "con un piede sulla terra e con l'altro nella barca", è stato primo cittadino di una comunità appartenente alla Nazione Amalfitana, come Egli stesso amava condividere con me. Ha contribuito al progresso socio-economico della Sua patria, rilanciandola nella scommessa progressista dello scorrere del passato secolo e degli esordi del nuovo millennio.
Medico di antica e qualificata formazione, univa lo spirito di missione alla ricerca scientifica. Fu fautore, insieme a me, della realizzazione dell'osservatorio astronomico a S. Lazzaro, opera magistralmente condotta a termine dal Suo successore Luca Mascolo, simbolo di pragmatica passione politica e amministrativa.
Tommaso amò in primo luogo la cultura in tutte le sue forme e manifestazioni. Credeva fermamente nella valorizzazione del patrimonio storico e storico-artistico della Sua e nostra Agerola. Al termine di una trasmissione televisiva della Regata delle Antiche Repubbliche Marinare d'Italia, mi telefonò sensibilmente emozionato: mi ringraziava, preso da una cocente commozione, a nome personale e di tutta la comunità agerolese, perchè avevo ricordato l'importanza di Agerola nella storia della repubblica di Amalfi. Ho in più d'un'occasione collaborato alle Sue intelligenti iniziative culturali, che hanno portato in alto il nome della Sua terra.
Ricordo ancora la Sua statuaria figura, abbronzata dal sole dei monti, che mi attendeva all'ingresso del cimitero di Pianillo, per salutare, in due differenti momenti, le salme dei miei genitori, che ora ivi riposano, all'ombra dei secolari cipressi.
Passata la soglia del poliptotico chiasmo "chi fummo siete, chi siamo sarete", verrò anch'io ad inchinarmi e a pregare sul Tuo "porto quieto", caro Compagno dell'Età più bella!
Fonte: Il Vescovado
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