Tu sei qui: Storia e StorieLa nascita storica (e leggendaria) del digestivo in Costiera Amalfitana
Inserito da (Maria Abate), domenica 20 gennaio 2019 11:41:18
In una notte tempestosa, verso la metà del IX secolo, un pellegrino greco di nome Pontus cercò rifugio sotto un acquedotto romano lungo la Costiera Amalfitana. La violenta pioggia portava con sé detriti che schizzavano dappertutto: Pontus era rimasto ferito al braccio. Proprio mentre cercava una cura efficace per la sua ferita, notò che anche un altro viaggiatore italiano chiamato Salernus era ferito, ma stava applicando medicazioni innovative alla sua ferita. Combattendo le superstizioni e abbracciando la sua curiosità medica, Pontus si avvicinò a Salernus per ispezionare la sua tecnica di bendaggio. Mentre Salernus spiegava i suoi metodi al greco, altri due viaggiatori, Helinus, un ebreo, e Abela, un arabo, passarono sotto lo stesso acquedotto. Con la loro conoscenza collettiva della medicina, i quattro uomini si medicarono le ferite l'un l'altro.
Così narra la leggenda, ma trae spunto dalla realtà per esprimere l'incontro di culture necessario alla nascita della Scuola Medica Salernitana. Leggende a parte, fu qui che furono inventate e praticate le tecniche di sterilizzazione degli strumenti, l'anestesia e la chirurgia invasiva precoce. Ed è stato qui che è stato inventato il moderno processo di distillazione dell'alcol. Prima dell'invenzione della distillazione, le bevande alcoliche venivano ottenute con il processo di fermentazione.
A quel tempo, il ducato di Amalfi era uno stato marittimo fiorente il cui successo era dovuto in gran parte alla mescolanza intellettuale e commerciale delle migliori menti del mondo latino, greco, ebraico e arabo. Menti che confluirono necessariamente alla Scuola di Salerno, dove si iniziò a distillare il vino per usare l'alcol a uso medico, ottenendo l'acquavite. Gli usi dell'acquavite, infatti, includevano anche la sterilizzazione e l'anestesia.
Negli anni a venire l'alcol, che inizialmente era utilizzato per curare e sterilizzare i pazienti morenti, si è trasformato in diletto e non era raro incontrare gente ubriaca per strada. Il Rinascimento ha introdotto un periodo di crescita, scoperta e rinnovamento in tutta Europa, e la Costiera Amalfitana non ha fatto eccezione. I contadini della zona iniziarono a sperimentare la macerazione di prodotti locali, sia selvatici che coltivati, in alcool distillato per creare liquori utili per favorire la digestione. Alla fine, mescolarono noci e cannella con la grappa per fare il nocino, i fiori e i semi del finocchio per il finocchietto, le scorze di limone per fare il celebre limoncello.
Fonte: Amalfi News
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