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Ravello, Costiera Amalfitana, storia, libro, cultura

La Ravello delle Ville, immagine di ricchezza e potenza

Tratto da "In viaggio con Wagner: Sulle orme del Parsifal" di Miriam Cipriani

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 10 ottobre 2018 18:33:11

Ravello è uno degli splendidi piccoli paesi posti al centro della Costiera Amalfitana, maestosamente incastonato tra le ripide pareti nella costa meridionale della penisola sorrentina che chiude il Golfo di Napoli protendendosi verso l'isola di Capri.

Magnifica vista sul mare, luoghi ricchi di storia e di magica atmosfera, rilievi aspri e selvaggi alternati a manti verdi di faggi e castagni che sfumano verso le pendici più basse caratterizzate da ampi terrazzamenti usati per la coltivazione della vite e dell'ulivo, le caratteristiche "pagliarelle", pergolati che da secoli continuano ad essere realizzati con paziente lavoro, profumi inebrianti di aranceti e limoneti. È proprio la persistenza dell'attività agricola che ha permesso di conservare integro uno dei tratti di costa più suggestivi in Italia. Le alte pareti di tufo dei Monti Lattari che si tuffano nel mare, catturano i riflessi del sole e assumono tinte brillanti o tenui riflessi a seconda delle ore del giorno o delle stagioni.

Nonostante la componente ambientale sia certamente prevalente, tutta la costiera è ricca di monumenti e reperti archeologici che ne testimoniano l'importanza storica e culturale: da avamposto greco, alla dominazione romana, normanna e spagnola, alle vicende della Repubblica marinara di Amalfi, alla lotta plurisecolare contro i saraceni testimoniata dalla presenza delle caratteristiche torri che sorgono lungo tutto l'arco costiero.

Nel 1137 Bernardo da Chiaravalle definiva la città "antichissima, munitissima e inespugnabile, oltre che opulentissima, tanto bella che si può facilmente annoverare tra le prime e nobili città". Non meraviglia perciò se poeti e musicisti, nei secoli, siano rimasti incantati dai suoi vicoli pittoreschi, dai giardini pensili, dallo straordinario equilibrio tra bellezza artistica e paesaggistica e ne abbiano raccolto suggestioni peri loro capolavori. Lo stesso Giovanni Boccaccio ne dà conferma e ampia sottolineatura nel Decamerone, nel quale, tra l'altro, scrive: "Credesi che la marina da Reggio a Gaeta sia quasi la più dilettevole parte dell'Italia; nella quale assai presso a Salerno è una costa sopra il mare riguardante, la quale gli abitanti chiamano la costa d'Amalfi, piena di piccole città, di giardini e fontane e d'uomini ricchi tralle quali cittadette ve n'è una chiamata Ravello, nella quale, come che oggi v'abbia di ricchi uomini, ve n'ebbe già uno il quale fu ricchissimo, chiamato Landolfo Rufolo".

Furono proprio gli splendidi giardini di Villa Rufolo a sedurre Richard Wagner, quando nella primavera del 1880 giunse a Ravello insieme alla sua famiglia e al suo amico, scenografo e pittore Joukovsky, forse suggestionato dalla lettura degli scritti di Bernardo di Chiaravalle, nel suo tentativo di ricercare quante più notizie possibili sul tema del Graal. All'epoca il musicista tedesco, terminata la stesura in prosa del Parsifal, lavorava alla sua orchestrazione ed è del tutto evidente come per la realizzazione scenografica del Giardino di Klingsor (secondo Atto del Parsifal), abbia giocato un ruolo determinante la meraviglia provata alla vista dei giardini della villa.

[...] Dal cortile di Villa Rufolo, fatto a imitazione di un chiostro conventuale e passando per la chiesa di San Francesco fondata, secondo la tradizione, proprio dal "Poverello di Assisi", si raggiunge prima la chiesa di Santa Chiara, con l'attiguo monastero trecentesco e le otto celle di clausura e dopo una gradevole passeggiata, Villa Cimbrone. La Villa, ispirata ai temi mitologici, è situata nel punto più sporgente dello sperone sul quale sorge Ravello e gode di una posizione panoramica splendida. Di proprietà della famiglia Vuilleumier dal dopoguerra, da qualche anno è un hotel prestigioso che continua a ospitare personaggi illustri o semplicemente persone alla ricerca di un luogo raffinato e tranquillo.

Ravello offre anche magnifici monumenti, come la chiesa romanica di Santa Maria a Gradillo, del XII secolo, posta proprio all'ingresso del paese o la magnifica cattedrale di San Pantaleone, fatta costruire nel 1087 per volontà della famiglia dei nobili Rufolo.

 

Particolare attenzione merita inoltre il Duomo, bella ed interessante creazione d'epoca altoromanica, che conserva ancora intatta una splendida porta in bronzo realizzata da Barisano da Trani nel 1179 e l'altrettanto splendido "pergamo" di Niccolò di Bartolomeo da Foggia, risalente al XIII secolo. Il Duomo ospita all'interno della Cripta un Museo straordinario ricco di sculture e capolavori di oreficeria medievali, dove sono conservati marmi risalenti all'epoca romana tra i quali un sarcofago risalente agli anni di Gallieno, accanto al busto di Sigilgaida Rufolo del XIII secolo e al reliquiario di 5. Barbara con una caratteristica forma di busto in argento.

Straordinario e unico nel suo genere è poi il Museo del Corallo, fondato nel 1986, che espone una magnifica rassegna di raffinati manufatti in corallo realizzati in un periodo che va dall'epoca romana fino al secolo scorso e poi cammei, madreperle e conchiglie, incise tutte abilmente ad opera degli artigiani locali.

Fonte: Amalfi News

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