Ultimo aggiornamento 56 minuti fa S. Lorenzo martire

Notizie Costiera Amalfitana - Notizie Costiera Amalfitana

Notizie Costiera Amalfitana

Hotel Marina Riviera Amalfi - Luxury 4 Stars Holte in Amalfi - Swimming Pool - Bistrot - GourmetMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiIl San Pietro di Positano è uno degli alberghi più iconici della Costa d'Amalfi. Ospitalità di Lusso e Charme a PositanoGM Engineering srl, sicurezza, lavoro, ingegneriaSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad Amalfi

Tu sei qui: Storia e StorieLe idi di marzo: 23 pugnalate per entrare nella leggenda. Ma il vero traditore fu Cesare

Storia e Storie

Le idi di marzo: 23 pugnalate per entrare nella leggenda. Ma il vero traditore fu Cesare

In realtà il vero «traditore» fu proprio la vittima in quanto, dopo aver conquistato nuove province e sconfitto Pompeo, si apprestò a sopprimere la vecchia Repubblica

Inserito da (redazionelda), giovedì 15 marzo 2018 08:29:50

Colpito alla schiena, Giulio Cesare si gira verso il congiurato Publio Servilio Casca Longo e lo spinge lontano con forza. È il segnale, gli altri congiurati si lanciano su di lui.

Cesare riesce a tenere loro testa fino a quando non vede anche Marco Giunio Bruto venirgli incontro. Allora si copre il capo con la toga e, esclamando «Anche tu, Bruto figlio mio!», lasciandosi trafiggere dalle ormai celebri 23 pugnalate. O almeno è quanto ci hanno tramandato i cronisti dell'epoca.

Ma tanto è bastato affinché il personaggio da storico diventasse anche leggendario. Conquistando un posto di rilievo nella letteratura, ispirando pittori, musicisti, scrittori e drammaturghi, da Dante Alighieri a William Shakespeare.

Cesare cadde sotto i pugnali dei cospiratori nelle idi di marzo del 44 avanti Cristo, vale a dire il 15 marzo.

Tra loro anche il figlio adottivo Bruto, che poi Dante metterà all'inferno come simbolo di tradimento, insieme a Cassio, altro congiurato, e Giuda.

In realtà il vero «traditore» fu proprio la vittima in quanto, dopo aver conquistato nuove province e sconfitto Pompeo, si apprestò a sopprimere la vecchia Repubblica.

Negli ultimi anni di vita riuscì infatti a farsi nominare «dictator» nel 49, carica poi rinnovata nel 47, divenuta decennale nel 46 e infine trasformata in perpetua dal 44. Tanto da farlo ritenere da molti storici, contemporanei e non, il primo imperatore di Roma. Per il senso che poteva avere all'epoca, i congiurati sono, dunque, dei sinceri «democratici» insorti contro un tiranno che vuole sopprimere le antiche libertà.

Bruto e Cassio vennero poi sconfitti e uccisi, a Filippi, e come ben si sa, la storia viene sempre scritta dai vincitori: l'eredità di Cesare venne raccolta da Ottaviano, suo nipote nonché altro figlio adottivo, che pensò di legittimare il proprio operato partendo proprio dalla glorificazione del suo prozio.

Cesare generale, oratore e scrittore, diventa così il simbolo dei frutti velenosi dell'odio e dell'invidia e come tale tramandato ai posteri. Anche se il primo a cantarne le gesta sarà proprio Giulio Cesare che nei «Commentarii de bello Gallico» e «de bello civili» parla di sè in terza persona.

Nel Medioevo la sua fama non si affievolisce e diventa protagonista della «Historia Regum Britanniae» di Goffredo di Monmouth, del romanzi «Les Faits des Romains», della «Chanson de geste». Nella Divina Commedia, Dante Alighieri lo mette nel Limbo, insieme con Enea, Omero, Ovidio, Orazio e Lucano. Mentre oltre ai suoi assassini, Bruto e Cassio, anche la sua amante, Cleopatra, finisce all'Inferno.

L'agguato di quel lontanissimo 15 marzo ha forse spento un tiranno, creati degli altri (historia magistra vitae), ma ha anche acceso una leggenda rendendo immortale quel «Tu quoque, Brute, fili mi!» di oltre duemila anni fa.

Fonte: Il Vescovado

Galleria Fotografica

rank: 103357101

Storia e Storie

Storia e Storie

A 97 anni Don Francesco firma un nuovo opuscolo storico: “Tramonti nella storia”

A 97 anni compiuti, con 73 anni di ministero sacerdotale vissuti interamente tra le varie parrocchie di Tramonti, don Francesco Amatruda continua instancabilmente a coltivare la sua più grande passione dopo la fede: la storia del suo amato territorio. Sabato 9 agosto alle ore 19:00, presso il sagrato...

Storia e Storie

Pompei, nuovi dati sulla gestione e sfruttamento delle risorse animali e vegetali per l’alimentazione degli antichi pompeiani

Come erano allevati pecore, capre e suini, ma anche come erano sfruttate le risorse acquatiche e coltivati i cereali e i legumi nell'antica Pompei. Lo studio di diversi prodotti che erano alla base dell'alimentazione della popolazione della città di Pompei, ma anche delle pratiche di coltivazione e gestione...

Storia e Storie

Positano, la storia di Giuseppina e Napoleon: i cani che morirono per amore di Carlino Cinque

Ci sono storie che resistono al tempo, storie che affondano le radici nella pietra viva della Costiera, tra mare, amore e memoria. Una di queste si racconta ancora oggi sulle terrazze de Il San Pietro di Positano, uno degli hotel più iconici del Mediterraneo. Ma non parla di lusso, né di celebrità, né...

Storia e Storie

Lunedì 4 agosto alla Fiera del Libro di Castellabate si onorano i 52 marinai del sommergibile Velella

Una serata dedicata alla storia del sommergibile Velella, affondato con tutto il suo equipaggio nel settembre 1943, e alla proposta per il riconoscimento del relitto come sacrario militare subacqueo. Nel corso dell'evento sarà anche rappresentata l'attività dell'Associazione Salerno 1943, impegnata nella...

La tua pubblicità sui portali più letti della Costiera Amalfitana, scegli l'originale NCANews, il Vescovado, Positano Notizie, Maiori News, Amalfi News, Il Portico, Occhi Su Salerno