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Valpolicella, Villa romana, mosaici, Negrar

Mosaici di una Villa romana rinvenuti sotto una vigna della Valpolicella, la notizia fa il giro del mondo

«Ora la Soprintendenza si raccorderà con i proprietari dell’area e con il Comune per individuare le modalità più adeguate per rendere visitabile questo tesoro archeologico nascosto da sempre sotto i nostri piedi», ha detto il sindaco

Inserito da (Maria Abate), giovedì 28 maggio 2020 09:40:23

In mezzo ai vigneti di Negrar, comune della Valpolicella, sono stati rinvenuti i resti, in ottime condizioni, della pavimentazione musiva di una Villa romana del terzo secolo dopo Cristo. A diffondere gli scatti la SAP, Società Archeologica Padana, ma ben presto la scoperta ha fatto il giro del mondo rimbalzando sui più importanti siti d'informazione internazionali, come la Bbc.

In realtà, la villa romana di Negrar fu individuata una prima volta sul finire dell'Ottocento da Stefano De Stefani e alcuni di quei pavimenti a mosaico oggi sono conservati presso il Museo Archeologico di Verona. Ma da allora il sito era stato quasi dimenticato, finché nell'agosto del 2019, l'archeologo Gianni de Zuccato, con l'aiuto dei tecnici della Soprintendenza di Verona e ottenendo piccoli finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha ripreso gli scavi e ha rinvenuto porzioni di mosaico ritenute del primo secolo dopo Cristo. I lavori erano poi stati sospesi per la vendemmia e ripresi in autunno, ma di nuovo bloccati dall'emergenza coronavirus.

Con la fine del lockdown, a maggio, sono stati ripresi e, in una settimana, è stata scoperta una grossa porzione di pavimento a mosaico in ottimo stato, protetta anche dal vigneto che per secoli l'ha ricoperta.

«Crediamo che un sito culturale di tale valore meriti attenzione e debba essere valorizzato. Per questo insieme alla Soprintendenza e ai privati dei fondi agricoli troveremo il modo per rendere godibile questo tesoro», ha detto il sindaco di Negrar Roberto Grison.

Adesso, l'obiettivo è calcolare l'esatta estensione della domus, con l'obiettivo di rendere visitabile l'area.

«Ora la Soprintendenza si raccorderà con i proprietari dell'area e con il Comune per individuare le modalità più adeguate per rendere visitabile questo tesoro archeologico nascosto da sempre sotto i nostri piedi. Il risultato non arriverà a breve e occorreranno risorse rilevanti. Ma è importante, finalmente, tracciare la strada», ha chiosato il Primo Cittadino.

Fonte: Positano Notizie

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