Tu sei qui: Storia e StorieNostra Signora della luce alla Marina di Vietri
Inserito da (redazionelda), lunedì 7 dicembre 2020 17:16:28
di Gabriele Cavaliere
Domani, 8 dicembre, si festeggerà l'Immacolata Concezione, e prenderà ufficialmente il via il periodo natalizio. Questa ricorrenza segna la data di accensione delle luminarie natalizie e, negli anni liberi dal Covid 19, dava il via alla processione delle zampogne e a tutti gli appuntamenti della tradizione.
Nelle case vengono allestiti l'albero o il presepe - in alcune case, entrambi - e le strade dei paesi si inebriano delle dolci essenze provenienti dalle pasticcerie e dalle cucine delle abitazioni, dove si iniziano a sfornare Mostacciuoli, Esse di Miele, Roccocò, Divini amore, Struffoli... e panettoni!
Uno degli appuntamenti più importanti dell'anno, quindi, sia dal punto di vista devozionale che civile, il più delle volte non riuscendo a distinguere l'uno dall'altro, seppure con precise peculiarità per ogni paese...
a Maiori
la Solennità dell'Immacolata Concezione è occasione per rinnovare la devozione dei Maioresi per Santa Maria a Mare.
a Minori
l'Immacolata si festeggia nella chiesa di San Michele Arcangelo, in località Torre.
Altre importanti celebrazioni si svolgono a Ravello, Amalfi e Atrani...e a Cetara e Vietri sul Mare.
A Cetara, in particolare, in aggiunta alle cerimonie sacre, la festa dell'Immacolata è santificata con l'assaggio della "Colatura Nuova" (Colatura di Alici di Cetara Dop), che viene usata come condimento per gli spaghetti, la notte della vigilia.
A Vietri sul Mare, invece, si festeggia la Madonna a Raito, a Benincasa e a Marina di Vietri, dove la ricorrenza viene celebrata nella luce e nel fuoco dei falò, allestiti sui caratteristici "treppier"...
La notte tra il 7 e l'8 dicembre, infatti, la statua della Madonna Immacolata viene portata in processione dai fedeli attraverso i vicoli del borgo, fino in riva al mare. Il percorso della statua è rischiarato da gigantesche fiaccole, il cui allestimento rimanda al tempo in cui la pesca era l'unica fonte di sostentamento per gli abitanti "della Marina".
Pare, infatti, che anticamente le donne del borgo accendessero dei falò sulla spiaggia per segnalare la strada di casa ai mariti che erano in mare, e che la notte del 7 dicembre rappresentasse l'ultimo giorno utile per pescare, poiché dopo quella data il cattivo tempo non avrebbe più consentito l'attività.
Iniziava dall'otto dicembre un vero e proprio "periodo di magra", tant'è che ad Atrani si usava dire «A ‘mmacolat Concezione, sette ducati pe' nò smiraglione». In inverno anche il pesce meno pregiato costa caro!
Nel corso dei secoli la pesca è radicalmente cambiata, sono stati costruiti i fari e i radar per segnalare la giusta rotta ma non è sparita la tradizione dei fuochi, che da luci "segnaletiche" sono diventate luci "spirituali".
La notte della Vigilia ha inizio a tavola, quindi, aspettando che "esca" la processione alle prime ore del nuovo giorno. Ed è ancora il fuoco il vero protagonista, in senso lato.
Il piatto che si prepara per la cena della Vigilia, infatti, è la zuppa di "Zuffritto", preparata con le frattaglie del maiale, il pomodoro, le foglie di lauro e che, come tutti sanno, con abbondante peperoncino, poiché la zuppa deve essere molto ma molto piccante, al limite del mangiabile.
Un'altra antica tradizione "Marinese" è la "Zuppa con il Pesce Fujuto"... ma ne parleremo un'altra volta!
Fonte: Il Vescovado
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