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Quelle vacanze d'agosto in Costiera Amalfitana

Inserito da (redazionelda), lunedì 20 agosto 2018 12:35:43

di Umberto Belpedio*

Ad ogni estate, specie nei giorni di Ferragosto, quando vedo sfrecciare a largo di Procida, tra Ischia, Capri e Positano, i potenti bolidi del mare (i Fiart, i Ferretti, i Baia, gli Itama, i Pershing o i Tornado solo per citarne alcuni) faccio un piacevole tuffo nel passato, rigirando tra le mani una foto per nulla ingiallita dal tempo, opera di una comune amica. Scattata nei pressi di Castiglione di Ravello, davanti alla casa al mare del professor Luigi Condorelli, cardiologo di fama, e ad una delle ville più belle e prestigiose, la " villa rosa" di Mauricette Orain, che fu lei, unitamente al marito Fred, presidente della Commissione del Cinema francese a convincere Carlo Ponti e la prima moglie, Giuliana Fiastri, a realizzare una villa da mille e una notte, dotata di spazi e di una teleferica in un panorama mozzafiato tra Amalfi e Capo Conca.

I battellieri, che portano i turisti in visita alla Grotta dello Smeraldo, la indicano come "la villa di Sophia Loren" che per la verita' non ci ha mai messo piede, fino a che l'ex signora Ponti non l'ha ceduta ad un industriale di Solofra sul finire degli anni Settanta.
Nella foto, compare la mia prima "barca", un gommoncino di pochi...centimetri, acquistato a Napoli , al Borgo Marinari, dal dottor Turrini, al quale sono tuttora grato per uno sconto sul prezzo. Poi, negli anni ho potuto apprezzare un Callegari e Ghigi, un Pirelli , un Alcione con chiglia rigida , che Nino Lambiase presentava nelle vetrine del suo negozio, nei pressi della stazione di Salerno. Fu tra i primi , dopo Cesare Capone, a far scoprire la nautica da diporto a mezza Salerno.

Così in gommone e con tanti amici si correva lungo la costa, apprezzando le bellezze di quel tratto che va da Vietri a Positano, all'Isola dei Galli, scoprendo gli inquinatori del mare, i predatori della collina di San Pancrazio a Conca, trasformata in residence di lusso (impresa Tosi di Roma), facendo tappe obbligate a Conca dei Marini, o davanti alla Grotta dello Smeraldo, a volte raggiungendo l'Isola dei Galli, prima che Nureyev la trasformasse in un rifugio dorato e accessibile a pochi...intimi.

Quel gommone bianco pero...' sfidava l'Acquarama di Giacomo Rescigno, l'Ariston di Salvatore Gargano, lo Zarcos di Tonino Nicodemo, imprenditore avellinese trapiantato a Salerno e molto impegnato nell'edilizia di lusso, il Posillipo del Cavalier Giuseppe Amato, o le barche dei fratelli Iuliano di Solofra, di Cesare Capone, il Bronte del notaio Carlo Calabrese, l'Itama di Rino Buscetto o dell'industriale conserviero , Pasquale Petti, notocome "Mezzanotte" , un anticipatore della movida caprese, con tavolo riservato da Doney nella celebre via Veneto o al Tartarughino, il Canados di Franco Morlicchio, l'Elite di Alfredo Lamberti o le barche dei fratelli Antonio e Ciro d'Amico della grande famiglia di armatori.

Poi c'erano gli amanti dei gozzi, made in Sorrento dei fratelli Aprea, come quello di Andrea Amuro del Lido delle Sirene, dell'indimenticabile Catellino Bartiromo, di Adriana Luzzatto che da Minori si spostava a Positano da Andrea Lorini, un fiorentino di gran classe, big della pellicceria di lusso, la ciaciola di Aldo Sersale, proprietario del Sirenuse di Positano, realizzata a Castellabate da Ippolito, maestro d'ascia dell'area cilentana, o quello color celeste dell'avvocato Sandro D'Urso che spesso compiva il tragitto da Conca ad Amalfi insieme alle nipotine Violette Marie e Nino Marie, figlie di Luigi e della bellissima Ines de La Fressange. Un gozzo che fu molto ammirato da Carolina di Monaco quando fece da madrina alla piccola del terzogenito del noto professionista romano, la cui villa fu spesso aperta a big dell'alta finanza, alla principessa Margaret e a Susanna Agnelli, ospiti dell'indimenticabile Mario d'Urso.
Non posso non ricordare in questa circostanza Venturino Amendola, soprannominato "o malecreato" che per anni, unitamente a Giustino Amendola, ha portato in giro i turisti e gli ospiti con gli Ariston Riva.

*già a capo della redazione salernitana de "Il Roma" e del "Giornale di Napoli". Giornalista di razza, la sua una lunga e brillante carriera da cronista attento e impegnato.

Fonte: Il Vescovado

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