Tu sei qui: Storia e StorieSettimia Spizzichino, vincitrice della storia
Inserito da (Redazione), martedì 16 ottobre 2018 12:04:33
di Patrizia Reso*
16 ottobre 1943. Settantacinque anni fa, all'alba di quel 16 ottobre, il quartiere ebraico di Roma, Portico d'Ottavia, fu invaso e rastrellato dalle truppe naziste e fasciste.
Noi Cavesi abbiamo avuto l'onore di conoscere l'unica donna sopravvissuta su 1259 persone deportate, di cui oltre 600 erano donne e più di 200 bambini, Settimia Spizzichino, divenuta nostra concittadina con l'onorificenza conferitagli dall'allora Amministrazione Fiorillo. Da quel rastrellamento tornarono solo in sedici.
Da alcuni anni si sta imponendo, con l'arroganza dell'ignoranza, un processo negazionistico dello sterminio delle minoranze etniche e religiose e politiche, pianificate scientificamente e giustificate da provvedimenti legislativi, avvenute durante quegli anni bui ancora molto vicini a noi. "La storia la scrivono i vinti!", sostengono i negazionisti con enfasi sprezzante, quasi ad affermare, già solo con queste parole, che quanto è stato trasmesso fino ad oggi, sono solo panzane e falsità.
Settimia non è una vincitrice della storia. Settimia ha subito la storia sulla sua pelle. Portava le cicatrici sul suo corpo delle violenze, della crudeltà, del senso di dominio e di superiorità di quei governanti che oggi, i negazionisti, vogliono riabilitare.
Settimia aveva il corpo pieno di cicatrici per quegli pseudo esperimenti "scientifici" che il famigerato Mengele praticava adoperando gli internati come cavie.
Qualche negazionista sarebbe capace di controbattere che quelle ferite se l'era inferte da sola ... Un po' come fanno alcuni giovani oggi che, per noia, per frustrazione, si tagliuzzano dando origine a quel fenomeno detto cutting, che altro non è che una forma di autolesionismo praticato da persone disagiate.
Settimia non era una persona priva di equilibrio. Settimia era una giovane donna che aveva rispetto del suo corpo e dei suoi cari.
Settimia è sopravvissuta alla crudeltà umana, fatta legge, perché è stata creduta morta e accantonata in una montagna di cadaveri.
Secondo i negazionisti, Settimia avrebbe potuto essersi inventata tutto e essere andata alla ricerca di notorietà.
Chi l'ha conosciuta sa di essersi trovato di fronte a una persona semplice, simpatica, riservata, timorosa, dalla piacevole parlata romanesca, professante un'altra religione diversa da quella cattolica. Settimia non avrebbe mai voluto parlare. Non voleva ricordare! Sono state le amiche Angela (Benincasa) e Anna (Faiella) ad insistere perché la sua vita trascorsa si trasformasse in una pagina di storia.
Settimia soffriva ogni volta che rievocava con gli studenti quei terribili giorni.
Settimia oggi non c'è più, come non ci sono più moltissime persone che hanno vissuto in quel periodo, però ci sono i documenti, ci sono gli atti parlamentari, ci sono diari, ci sono le persone che la/le hanno conosciuta/e che continueranno ad essere la loro voce.
*Presidente Anpi Cava
Fonte: Il Portico
rank: 102719102
A 97 anni compiuti, con 73 anni di ministero sacerdotale vissuti interamente tra le varie parrocchie di Tramonti, don Francesco Amatruda continua instancabilmente a coltivare la sua più grande passione dopo la fede: la storia del suo amato territorio. Sabato 9 agosto alle ore 19:00, presso il sagrato...
Come erano allevati pecore, capre e suini, ma anche come erano sfruttate le risorse acquatiche e coltivati i cereali e i legumi nell'antica Pompei. Lo studio di diversi prodotti che erano alla base dell'alimentazione della popolazione della città di Pompei, ma anche delle pratiche di coltivazione e gestione...
Ci sono storie che resistono al tempo, storie che affondano le radici nella pietra viva della Costiera, tra mare, amore e memoria. Una di queste si racconta ancora oggi sulle terrazze de Il San Pietro di Positano, uno degli hotel più iconici del Mediterraneo. Ma non parla di lusso, né di celebrità, né...
Una serata dedicata alla storia del sommergibile Velella, affondato con tutto il suo equipaggio nel settembre 1943, e alla proposta per il riconoscimento del relitto come sacrario militare subacqueo. Nel corso dell'evento sarà anche rappresentata l'attività dell'Associazione Salerno 1943, impegnata nella...