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Tu sei qui: Storia e StorieUn porcino sullo sfondo della Costa d’Amalfi nella foto di Fabio Fusco ci ricorda le credenze sui funghi

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Funghi, costiera amalfitana, credenze

Un porcino sullo sfondo della Costa d’Amalfi nella foto di Fabio Fusco ci ricorda le credenze sui funghi

Da sempre i funghi sono oggetto di attrazione e di paura, per la loro natura ambigua e il loro comportamento rimasto a lungo del tutto misterioso

Inserito da (Maria Abate), lunedì 4 novembre 2019 11:01:40

La foto di Fabio Fusco che raffigura un porcino sullo sfondo della Costa d'Amalfi, ci ha fatto venire in mente un'antica credenza diffusa tra gli anziani del posto. Secondo questa antica superstizione, quando si trovano funghi porcini in periodi fuori stagione è presagio di una brutta annata per agricoltura ed eventi climatici.

Da sempre i funghi sono oggetto di attrazione e di paura, per la loro natura ambigua e il loro comportamento rimasto a lungo del tutto misterioso.

Al Seicento risale la credenza dei "cerchi delle streghe": quando si trovano i funghi disposti in cerchio, con una precisione che talvolta sfiora la perfezione, si riteneva infatti che le streghe vi avessero celebrato il rito del sabba. La moderna micologia ha fornito, ovviamente, una spiegazione scientifica del fenomeno: i carpofori spuntano in cerchio a causa di una particolare disposizione del micelio le cui ife si irradiano in maniera più o meno regolare.

Secondo altre leggende, responsabile della crescita dei funghi sarebbe il diavolo, che aggirandosi nei boschi sotto le spoglie di un rospo utilizzerebbe i funghi come sgabelli per riposarsi tra uno spostamento e l'altro. Il "legame" tra rospi e funghi, banalmente, si spiega con il fatto che i funghi crescono abbondanti quando ci sono favorevoli condizioni di umidità, che creano l'ambiente ideale anche per la vita dei rospi.

Dura a morire è la credenza secondo cui le fasi lunari avrebbero un'influenza determinante nella crescita dei funghi, che essendo fatti per il 90% di acqua sarebbero assimilati alla capacità della Luna di generare le maree.

Ma se queste possono essere considerate credenze "simpatiche", diventano pericolose quelle sulla commestibilità dei funghi. I funghi invasi da vermi, lumache o altri animali selvatici, non sono sicuramente commestibili: per uomini e animali, infatti, cambiano i criteri di tossicità, in quanto il loro apparato digerente è totalmente diverso dal nostro. Non è vero, ancora, che i funghi velenosi cambiano colore ed emanano cattivo odore: l'Amanita phalloides è immutabile nel colore, ed è priva di particolari odori. Priva di qualunque base scientifica anche la pratica di introdurre una moneta o un oggetto d'argento nella cottura dei funghi: si pensa che se l'argento diventa nero, i funghi sono tossici, mentre se l'argento non reagisce i funghi sono commestibili; in realtà, la reazione chimica è dovuta alla formazione di solfuro d'argento con alcuni composti solforosi presenti in alcuni funghi.

Insomma, quando ci troviamo di fronte a un fungo che non sappiamo riconoscere, soltanto gli ispettori micologici dei Servizi di Igiene Pubblica delle Asl, presenti su tutto il territorio nazionale, sapranno dirci se è commestibile o meno.

Fonte: Positano Notizie

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