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Ancora molte le difficoltà che impediscono all'Azienda Speciale Consortile Cava - Costa d'Amalfi (A.S.C.C.C.A) di diventare finalmente operativa

Azienda Speciale Consortile Cava-Costa d’Amalfi, rischio di un ente fantasma: Comune di Atrani chiede chiarezza

La questione delle modifiche statutarie, seppur fondamentale per inquadrare correttamente ruoli e gestione dell’azienda, non esaurisce le problematiche, come il Comune di Atrani ha nuovamente sottolineato in risposta ad una nota da parte del Presidente dell’ASCCCA, Paolo Vuilleumier.

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 4 febbraio 2025 11:10:15

Ancora molte le difficoltà che impediscono all'Azienda Speciale Consortile Cava - Costa d'Amalfi (A.S.C.C.C.A) di diventare finalmente operativa e di accompagnare, allo stesso tempo, il Piano di Zona S2 verso l'esaurimento delle proprie funzioni e la nuova azienda alla piena realizzazione degli scopi per cui è stata creata: gestire e costruire un sano ed efficiente welfare di comunità.

La questione delle modifiche statutarie, seppur fondamentale per inquadrare correttamente ruoli e gestione dell'azienda, non esaurisce le problematiche, come il Comune di Atrani ha nuovamente sottolineato in risposta ad una nota da parte del Presidente dell'ASCCCA, Paolo Vuilleumier.

Tale nota, infatti, pur riconoscendo nella mancanza del direttore generale e di tutta la struttura tecnico-amministrativa il "cuore" del problema, individua nelle modifiche statutarie "un passo fondamentale, poiché ci consentirà di avviare l'operatività dell'Azienda".

"L'Azienda rischia di rimanere un ente fantasma" dichiara il sindaco Michele Siravo "non per questioni esclusivamente statutarie ma per ben più gravi carenze di trasparenza, condivisione tra i Comuni coinvolti e assenza di risorse economiche. Mancando queste ultime non si può nominare un direttore generale, assumere personale, garantire una sede e, soprattutto, erogare servizi ai cittadini. Se inizialmente era previsto un fondo di 619.000 euro per far partire l'azienda ed ora questa cifra è stata ridotta a 25.000 euro il segnale sembra chiaro: manca la reale intenzione di investire nei servizi sociali dell'intero territorio. Per conoscere l'entità di queste risorse è fondamentale avere piena trasparenza sui fondi residui nel bilancio del Comune Capofila, derivanti dal Piano di Zona. Ma ancora non abbiamo avuto alcun riscontro in tal senso da parte del Comune di Cava de' Tirreni".

"Ho inoltre più volte segnalato - continua il sindaco - il mancato coinvolgimento di tutti i comuni membri circa le decisioni da prendere e l'accesso alle informazioni: serve un cambio di passo immediato nel rispetto dei cittadini. Le nostre comunità hanno bisogno di servizi sociali efficienti e di un ente che funzioni, non di un'Azienda bloccata da dinamiche politiche e manovre poco trasparenti.

Ricordiamo, infatti, che durante la riunione del 20 gennaio 2025, con sei voti (provenienti da cinque deleghe in suo possesso, tra cui quello di Cava), il Presidente ha deciso di votare contro una richiesta di buon senso avanzata dal Presidente del CdA e sostenuta dal nostro Ente. Di fatto, questo ha portato a una sfiducia implicita dello stesso CdA, svuotandolo di ogni reale funzione e paralizzando ulteriormente l'ente. Questa decisione dimostra chiaramente che il problema non è solo la modifica dello statuto, ma il tentativo di controllare l'Azienda senza un reale confronto tra i Comuni.

A che pro continuare su questa linea? Il Comune di Atrani continuerà a chiedere trasparenza, condivisione e rispetto reciproco, nella convinzione che i servizi sociali rappresentino un imprescindibile presidio sul territorio per assicurare diritti e giustizia sociale ai cittadini. Per questo non accetterà che questa Azienda diventi solo un nome senza contenuti e che si continuino a voler far passare tutte le criticità concrete finora evidenziate, ancora irrisolte, per mere beghe partitiche."

Fonte: Il Vescovado

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