Tu sei qui: Territorio e AmbienteMaiori, nel presepe dipinto di Giacomo Palladino la figura a grandezza naturale di Antonio Mammato
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 20 dicembre 2023 14:10:53
C'è anche Antonio Mammato tra i personaggi a grandezza naturale di Giacomo Palladino, il cui presepe dipinto è stato inaugurato ieri, 19 dicembre, negli spazi di Palazzo Mezzacapo, a Maiori.
Lo scorso 7 ottobre la scomparsa di una persona buona e stimata come Antonio lasciò un vuoto nella comunità. Ma il fratello di Don Nicola resta sempre nei ricordi di chi scambiava con lui una chiacchiera davanti alla bottega di Corso Reginna.
E da oggi è anche diventato la "statuina" di un presepe che da anni affascina per essere una sorta di compendio creativo di tante natività di cui è ricca la storia dell'arte internazionale, sempre con chiari riferimenti al territorio della Costiera Amalfitana.
«Per me, che sono di Minori, Tonino era un incontro abituale - ha detto a "Il Vescovado" il Maestro Giacomo Palladino - perché per me, che sono profondamente immerso nel mondo del Presepe, il suo negozio era una tappa fissa. Ecco, con lui avevamo questa comunanza di sentimenti. Le nostre discussioni vertevano sempre sul Presepe, su questa tradizione da vivificare e tramandare. Mi piacerebbe che questo presepe fosse sentito da ognuno come proprio perché ogni autore, quando licenzia un'opera, la consegna al pubblico che la deve far propria. Sarebbe bello che ogni anno si potesse dedicare una sagoma a un diverso personaggio locale, che si sia distinto per generosità o per impegno civile, scelto dalla popolazione in modo anonimo, da svelare soltanto il giorno dell'inaugurazione del presepe».
Nei giardini di Palazzo Mezzacapo, abbiamo poi incontrato Sigismondo Nastri, decano dell'informazione in Costiera Amalfitana al quale abbiamo chiesto un pensiero sull'opera del Maestro Palladino. «Il presepe è il simbolo del Natale - ha esordito -. Io sono tradizionalista: l'albero non mi dice niente. Il presepe di Palladino, a differenza di altri, si ispira alla grande pittura classica: le figure simbolo che lo compongono le ritrovi nei musei. Mi piace molto l'idea di dividerlo in due: la parte storica che non può essere modificata, e poi una parte riferita all'attualità: c'è Papa Francesco, c'è il bambino siriano morto durante il naufragio a Lampedusa... Però occorrono gli spazi: per me dovrebbe essere un presepe permanente, installato in un posto in cui rimane tutto l'anno e dove può essere arricchito ogni Natale di nuove figure».
Quanto alla presenza di "Tonino ‘o micione" nel presepe di quest'anno, Sigismondo ha detto: «A me il Corso Reginna ha ricordato sempre alcuni personaggi. Tre in particolare salivano e scendevano discutendo di politica: Vincenzo Romano, Massimo Del Pizzo e il dottor Cavallari. A questi, poi, sono seguiti Tonino Del Pizzo, Alfonso Sarno e Antonio Mammato. Ecco, senza di essi il Corso è diventato anonimo. Lui, su quella panchina, spiegava di tutto, fatti e misfatti, riti e miti, storia e tradizioni. Rivederlo qui in grandezza reale nel presepe di Palladino è impressionante, sembra di ritrovarlo vivo».
Fonte: Maiori News
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