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Tramonti, successo per “Chiesa in cammino verso la Pasqua”: in tantissimi a pregare nelle abitazioni con Don Justin [FOTO e VIDEO]

Alle nostre telecamere Don Justin ha spiegato come la pastorale “in uscita” sia in linea con la dottrina e incoraggiata dalla Chiesa.

Inserito da (Admin), mercoledì 13 marzo 2024 11:00:10

Di Maria Abate

A Pietre e Cesarano di Tramonti, ogni martedì i fedeli si riuniscono presso una famiglia per pregare insieme.

È l'iniziativa che per questo tempo quaresimale ha voluto introdurre il parroco di San Felice di Tenna e Santa Maria Assunta, don Justin Emeziem, per riavvicinare i cristiani, spesso distratti da lavoro e impegni, alla parola di Dio.

Nonostante qualche polemica da parte di chi è convinto che la Chiesa sia il luogo deputato a celebrare la Santa Messa, l'iniziativa "Chiesa in cammino verso la Pasqua" sta riscontrando un ottimo successo.

Ieri, alla celebrazione eucaristica che si è tenuta a Cesarano, a casa della famiglia D'Urzo, ha preso parte con piacere anche Don Beniamino D'Arco, vicario generale della diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni che, dopo aver portato ai presenti i saluti di Mons. Orazio Soricelli, ha commentato il Vangelo del giorno (Giovanni 5,1-3, 5-16: la guarigione del paralitico), sottolineando la somiglianza tra la nostra situazione e quella del paralitico. «Il paralitico, oltre ad avere l'impossibilità di muoversi, aveva un'altra malattia che si chiama il lamentarsi. C'è chi si lamenta del suo parroco, c'è chi si lamenta del marito o della moglie. Gesù non cade in questa tentazione, ordinando al paralitico di alzarsi e camminare. In sintesi - conclude il vicario - chi vuole essere guarito deve mettersi in cammino. Un po' come il parroco di Pietre e Cesarano che ha deciso di portare la parola di Gesù nelle case dei parrocchiani, dove la gente vive la propria quotidianità e le proprie sofferenze». Al termine della celebrazione, il vicario ha invitato i fedeli ad andare avanti in questa lodevole iniziativa e portare la parola di Dio tra gli uomini.

Alle nostre telecamere Don Justin ha spiegato come la pastorale "in uscita" sia in linea con la dottrina e incoraggiata dalla Chiesa. E come, celebrando la Santa Messa nelle abitazioni private, sia riuscito a radunare molti più fedeli di quelli che si recano in chiesa la domenica.

«Questa iniziativa - ci spiega il parroco - è partita dal pensiero di Papa Francesco, quello che ha raccolto nell'Esortazione apostolica "Evangelii gaudium", in cui si parla della Chiesa in uscita, la Chiesa che non deve arroccarsi in sagrestia ma deve andare incontro alla gente. Considerando l'assenteismo dei fedeli in Chiesa, ho voluto introdurre l'esperienza di andare a trovare le famiglie. E questa iniziativa ha portato buoni frutti: immaginate che nella messa domenicale io avrò massimo dieci persone in chiesa, invece nelle case ho pregato insieme anche a cinquanta persone. E questa cosa mi ha dato anche la possibilità di incontrare i giovani, che non venivano a messa e forse si sono anche dimenticati come ci si confessa».

Un'iniziativa che continuerà, anche su richiesta dei fedeli, anche dopo il tempo di Quaresima.

«È brutto parlare di numeri, però comunque i numeri sono importanti anche per noi, perché consentire a più persone di partecipare alle celebrazioni eucaristiche vuol dire riscoprire la centralità della Parola di Dio nella vita personale, seguire la volontà di Gesù e l'esempio di Papa Francesco, che va incontro alle persone», ci racconta Don Justin, che ci tiene a precisare come l'iniziativa sia «ben organizzata, perché la famiglia deve offrirsi per ospitarci, non c'è nessuna forzatura, nessuno ha mai lamentato problemi, c'è un grande apprezzamento».

Insomma, l'unico scopo di Don Justin è quello di diffondere la parola di Dio e il messaggio di pace e fratellanza del Signore, ma anche contribuire a rinsaldare i rapporti tra la gente e riscoprire la gioia di stare insieme.

Fonte: Il Vescovado

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