Tu sei qui: CronacaFondi in arrivo per Pmi, Università e centri privati
Inserito da Il Denaro (admin), martedì 20 novembre 2001 00:00:00
Incentivi in arrivo per chi investe nella ricerca industriale. Il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (Miur) ha dato il via libera agli aiuti per la formazione professionale di ricercatori nelle Regioni del Sud. Il bando, in attuazione del decreto del 17 settembre 2001 e delle Misure 1.3 e 3.1 del Pon «Ricerca, Sviluppo tecnologico e Alta Formazione», stabilisce i criteri selettivi, le modalità procedurali e le caratteristiche dei progetti per la concessione delle agevolazioni. I fondi ammontano a 310 milioni di euro, circa 600 miliardi di lire. Si cerca così, agendo sulla leva della ricerca industriale, di innescare un circolo virtuoso per l'insediamento di nuove imprese nelle Regioni che presentano un ritardo nello sviluppo economico, quali, ad esempio, quelle meridionali. Le modalità di accesso alle agevolazioni sono state presentate nel corso di un convegno svoltosi mercoledì 14 novembre presso l'Unione Industriali di Napoli, al quale hanno partecipato, fra gli altri, Fabrizio Cobis (dirigente del settore Sviluppo delle attività di ricerca del Miur) e Costantino Formica (vicepresidente sezione Società di Consulenza dell'Unione Industriali di Napoli).
Beneficiari
I soggetti ammessi a contributo sono le Pmi, le Università e Centri di ricerca. I promotori degli interventi, che devono riguardare attività di ricerca e sviluppo precompetitivo con le relative attività di formazione di ricercatori e tecnici, sono:
- imprese che esercitano attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi;
- imprese che esercitano attività di trasporto per terra, per acqua o per aria;
- imprese artigiane di produzione (legge n. 443/85);
- centri di ricerca con personalità giuridica autonoma, promossi da uno o più dei soggetti appartenenti alle tre categorie citate;
- consorzi e società consortili comunque costituiti, purché con partecipazione finanziaria superiore al 50 per cento di soggetti ricompresi in una o più delle precedenti categorie (il limite della partecipazione finanziaria è fissato al 30 per cento per consorzi e società consortili aventi sede nelle aree depresse del Paese);
- i Parchi scientifici e tecnologici indicati nella deliberazione Murst del 25 marzo 1995, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 187 dell'11 agosto 1994).
Ambito territoriale
Il bando chiarisce che i progetti devono essere interamente sviluppati nelle zone del Mezzogiorno, cioè nelle Regioni Obiettivo 1, e devono prevedere una parte consistente, minimo il 10 per cento dei costi totali, per la formazione sia di ricercatori che di tecnici delle imprese, attraverso percorsi della durata compresa fra dodici e ventiquattro mesi. In più, costituiscono titolo di valutazione preferenziale ai fini della selezione:
- il perseguimento del più ampio numero di risultati possibili tra quelli attesi nel tema cui afferisce il progetto;
- la trasferibilità delle conoscenze sviluppate verso possibili risultati attesi in altre tematiche di ricerca;
- il ricorso all'impiego di conoscenze multidisciplinari in campi quali nuove tecnologie per attività di impresa, applicazioni della biologia avanzata, tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
- la capacità del progetto a generare o potenziare Centri di Eccellenza.
Campi di intervento
I progetti di ricerca, della durata massima di trentasei mesi, devono essere sviluppati nell'ambito dei seguenti macrosettori:
- agroindustria;
- ambiente;
- beni culturali;
- trasporti.
Ciascun progetto dovrà fare riferimento ad uno solo dei temi indicati nella tabella riportata nella pagina seguente, e prevedere il perseguimento di almeno uno dei relativi risultati attesi.
Requisiti
Ogni progetto dovrà, inoltre, prevedere la validazione dei risultati conseguiti attraverso lo svolgimento delle seguenti attività, per quanto applicabili alle specifiche caratteristiche del risultato stesso:
- realizzazione di prototipi o dimostratori idonei a valutare la trasferibilità industriale di tecnologie e sistemi messi a punto;
- validazione delle prestazioni ottenibili attraverso una serie di campagne sperimentali rappresentative delle specifiche condizioni di utilizzo;
- validazione tossicologica, ecotossicologica e d'impatto ambientale;
- verifica di rispondenza alle più severe normative nazionali ed internazionali;
- valutazione qualitativa e quantitativa dei vantaggi ottenibili in termini di affidabilità, riproducibilità, sicurezza e bilancio energetico.
- valutazione della trasferibilità industriale anche in termini di rapporto costi-prestazione e costi-benefici.
Inoltre, le attività oggetto di finanziamento non dovranno essere state già effettuate dal soggetto proponente, né essere in corso di svolgimento da parte di questi. I progetti approvati saranno finanziati con un'intensità di aiuto che oscilla tra il 50 e il 75 per cento delle spese ammissibili. Saranno considerati ammissibili i progetti che prevedano attività di ricerca di costo preventivato non inferiore a:
- 3 miliardi di lire per i progetti relativi ai settori Ambiente e Beni Culturali;
- 5 miliardi di lire per i progetti relativi al settore dell'Agro-industria;
- 8 miliardi di lire per i progetti relativi al settore Trasporti.
Il costo massimo del singolo progetto, comprensivo della formazione, non può superare i 40 miliardi di lire. Nel bando è chiarito che l'attività di formazione si articolerà in seminari e stage presso altre aziende. I progetti vanno presentati entro il prossimo 30 novembre, utilizzando gli schemi allegati al decreto n.593 dell'8 agosto 2000. La documentazione deve essere inoltrata in triplice copia, indirizzata al Miur (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) - Dipartimento per la Programmazione, il Coordinamento e gli Affari Economici - Servizio per lo Sviluppo e il Potenziamento dell'Attività di Ricerca - Ufficio V - Piazza Kennedy, 20 - 00144 - Roma. L'istruttoria sarà completata entro novanta giorni.
Fonte: Il Portico
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