Tu sei qui: Cronaca'Io, un italiano in orbita'
Inserito da Mariangela Adinolfi (admin), giovedì 22 novembre 2001 00:00:00
L'uomo in orbita, ovvero il racconto del viaggio di un fisico italiano nello spazio. La storia è quella di Umberto Guidoni (nelle foto in alto e, con la famiglia, al centro), astronauta dell'Esa, che passerà alla storia per essere stato il primo italiano, ed europeo, a mettere piede sulla Stazione orbitante Internazionale ''Alpha''. Romano, laureato in astrofisica, occhi vispi, baffi e pizzetto ben curati, Guidoni sembra proprio il nostro vicino di casa. Ed invece lui, provvisto di una ''patente'' speciale, lo scorso 19 aprile, in una missione durata 13 giorni, ci ha guardato tutti dall'alto. Era rinchiuso e felice dentro una navicella. Un sogno che per gran parte delle persone è destinato a rimanere irrealizzato e che, invece, si è concretizzato, per la terza volta, per il nostro Umberto, mandato in orbita per agganciare alla Stazione il modulo Mplm ''Raffaello'', realizzato dall''Alenia, un gioiello della tecnologia tricolore. Guidoni, ospite a Salerno del Rotary Club, nel corso di un incontro con la stampa ha parlato del suo ultimo viaggio nello spazio e dell'importante ruolo che sta rivestendo il nostro Paese nel progetto avviato dalla NASA. «Un progetto senza precedenti - ha detto l'astronauta romano - che coinvolge 16 Paesi, uniti per dar vita ad una piattaforma orbitale permanente. Un laboratorio spaziale, il primo del nostro pianeta, che dovrà ospitare sette ricercatori, impegnati nello studio delle reazioni che il corpo umano può avere in mancanza assoluta di gravità. Anche le cose apparentemente più ovvie - ha aggiunto Guidoni - in orbita assumono un carattere particolare, e questo potrebbe essere un fattore determinante per aiutare la ricerca medica e farmacologia a compiere considerevoli passi in avanti». L'Italia, che sta partecipando attivamente ai moduli europei, in quest'ambizioso progetto si candida a fornire anche il modulo abitativo, vale a dire una stanza, da aggiungere a quella già esistente, che amplierà la struttura della piattaforma. Un impegno importante che sottolinea il ruolo non secondario del nostro Paese in progetti di così grande portata. A presentare l'astronauta Umberto Guidoni c'era il Presidente del Rotary Club di Salerno, Antonio Bottiglieri, il quale ha illustrato le iniziative, partite con il mese di novembre, legate al ''Rotary Fundation'', impegnato nel campo della ricerca. Ricordando i tre momenti centrali dell'attività rotariana, identificati nelle tre A (amicizia, avvenire ed Africa), Bottiglieri ha presentato il ''Progetto Africa'', pensato con il professor Donato Greco, un'iniziativa che assorbirà il lavoro del club Rotary per i prossimi anni. L'obiettivo di questo progetto, che sarà realizzato a Lacor in Uganda, è la nascita di una struttura sanitaria con funzioni permanenti, capace di far fronte alle continue emergenze del continente africano. «Il Progetto Africa - ha spiegato Bottiglieri - appoggia il lavoro dei medici senza frontiere e necessita dell'attenzione e del contributo di tutti. Un contributo che sarà possibile fornire attraverso un conto corrente aperto presso il Credito Italiano di Salerno. ''Amicizia senza confini'': è questo il nostro impegno per l'Africa».
Fonte: Il Portico
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