Tu sei qui: CronacaMissione Giovani, serata di sport e legalità
Inserito da (admin), martedì 4 dicembre 2007 00:00:00
A Santa Lucia di Cava, ieri sera, in un clima di gioiosa accoglienza, nell'ambito delle iniziative per il 10° anniversario della riapertura al culto della chiesa parrocchiale e della "Missione Giovani", la Comunità Luciana ha vissuto un'esperienza bella, intensa e significativa. Ospiti d'eccezione della serata sono stati don Luigi Merola, accompagnato da "due angeli custodi", la scorta dei Carabinieri che non lo perde mai di vista, e la campionessa mondiale Antonietta Di Martino.
Il tema della serata, "Sport e legalità", ha dato ai due protagonisti la possibilità di aiutare prima i genitori e poi i figli a riflettere su una tematica molto importante. Don Luigi, ex parroco di Forcella, ha incontrato presso il Centro Pastorale i genitori, ai quali ha portato la sua esperienza di sacerdote impegnato nel campo della legalità. Una comunità cristiana che vuol essere significativa su un territorio non può chiudere gli occhi - ha detto don Luigi - sui problemi sociali che la segnano, non può far finta di niente davanti alle ingiustizie ed ai poteri che contrastano il vivere civile. Come cristiani, ha esortato don Merola, non possiamo tace quando il camorrista ed il mafioso cercano d'imporre con la forza e la prepotenza il loro pensiero ed il loro modo di vivere.
L'intervento dell'ex parroco di Forcella, introdotto da don Beniamino D'Arco, è stato molto forte soprattutto quando ha toccato temi quali la droga, lo sfruttamento del lavoro minorile e la strisciante piaga della mentalità cammoristica e mafiosa, che contagia tutto e tutti. Bisogna partire dai giovani e dai ragazzi per cercare di cambiare le cose, creare punti di aggregazione; il prepotente ed il mafioso hanno paura quando la gente sta insieme, si aggrega, pensa, quando vengono create occasioni per socializzare. La mentalità camorristica si esprime nel quotidiano attraverso piccole cose, l'illegalità la combattiamo a partire dai piccoli segni della vita quotidiana: la sosta vietata, il non rispetto della segnaletica, le carte buttate a terra, l'imbrattare i muri, il non rispetto dell'altro e delle diversità. L'intervento di don Luigi è stato una forte iniezione di speranza per gli adulti della Comunità.
Successivamente don Luigi, raggiunto da Antonietta Di Martino, ha incontrato i giovani, accorsi numerosi per ascoltare i loro interventi. La campionessa cavese ha sottolineato come ogni traguardo si raggiunge solo grazie alla volontà ed all'impegno condito con tanto sacrificio. La legge del "tutto e subito" non premia, non dà risultati duraturi. Bella la testimonianza di Antonietta, che ha esordito affermando di non avere vergogna di dichiararsi credente anche di fronte a suoi colleghi che tante volte la scimmiottano su questo punto. Una vita di sacrifici, di rinunce, la sua, che alla fine le ha dato la possibilità di raggiungere il traguardo tanto sognato. Nessuno ti dà niente, bisogna con l'impegno e l'allenamento costante guadagnarsi il podio della vita. Antonietta, campionessa nello sport, è una campionessa anche nella vita, per la sua limpidezza, la sua semplicità e la sua tenacia nell'affrontare le tante difficoltà che hanno segnato la sua carriera. Grande Antonietta!
Una serata che ha riscaldato i cuori dei presenti e che lascerà il segno nei tanti che hanno potuto accogliere la testimonianza di questi due testimoni d'eccezione. Unica nota stonata, l'assenza dei calciatori della Cavese. La delusione sul volto dei ragazzi è stata forte quando il ritardo è diventata certezza che le sedie a loro riservate sarebbero rimaste vuote. Non è stata una pagina bella per la Cavese, deludere non solo sul campo di gioco, ma - cosa più grave - deludere sul campo della vita.
Fonte: Il Portico
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