Ora davvero il Napoli diventa padrone del proprio destino. Con due partite da recuperare rispetto a tutti gli altri - quella di stasera con l'Ancona ed il derby del 27 con la Salernitana - teoricamente tra sette giorni gli azzurri potrebbero ritrovarsi ad un punto solo da quel quarto posto che il Como, ormai, fa troppa fatica a tener stretto. Intendiamoci, ancor prima di conoscere gli «altri» risultati, il Napoli ugualmente sapeva d'essere obbligato a questo doppio colpo, però ora ha il «conforto» del nuovo crollo del Como in riva al lago e, di riflesso, il miraggio d'un quasi-aggancio a quella «zona A» che soltanto qualche settimana fa sembrava un'utopia, tanti erano i punti di distacco e tanto irresistibile era anche il passo della banda di Dominissini. Bene, sin qui tutto davvero bene. Salvo un piccolo particolare, meglio due: l'Ancona questa sera e la Salernitana di qui a sette giorni. Con ordine, però. E l'ordine pretende che oggi si pensi solo ai marchigiani di Spalletti, allenatore a caccia di riscatti ancor più della squadra che comanda. Dunque, a quest'Ancona inguaiatuccia in quanto a punti (22, quart'ultima), allegrotta in difesa (31 gol) e col secondo peggiore attacco della serie B (19), il Napoli chiederà strada in una notte che s'annuncia umida e fredda, oltre che rischiosa, ove mai il Napoli dovesse affrontare la partita con la supponenza di chi si crede superiore. Più che «numeri» e «disegni», insomma, per il Napoli sarà determinante la consapevolezza del momento, il modo, la maturità, l'applicazione che metterà in questa partita. Mentre toccherà a De Canio trovare l'ispirazione per le scelte giuste. Intanto, ce la farà Stellone (nella foto in alto)? Più sì che no, ma sarà un provino all'ultimo momento a cancellare il dubbio.

Dubbio, invece, che resta per la fascia di sinistra, dove la scelta di questo o quel giocatore (Bocchetti o Montezine, dietro o davanti a Jankulovski) è legata al modello che preferirà l'allenatore. E qui, pure se De Canio è tra coloro che amano pensare di dover tener conto, sì, dell'avversario, ma sino a un certo punto, il ragionamento è questo: Spalletti gioca col 3-5-2 e ciò vuol dire che inevitabilmente uno dei difensori azzurri sarà «chiamato» a giocare in linea coi mediani. Ipotesi, questa, che penalizzerebbe Bocchetti, facendo, invece, preferire l'accoppiata Jankulovski-Montezine (quest'ultimo nella foto in basso), col primo impiegato nel ruolo di falso terzino, con licenza d'attaccare, e l'altro pronto a dare «copertura» al ceko e consistenza al centrocampo. Una spinta, infatti, quella di Jankulovski, alla quale non si può rinunciare. Una spinta, quella sulle fasce - con Ametrano a destra ancora sostituto di Baccin - che può diventare la chiave del successo azzurro. Con la speranza, è ovvio, che là davanti Stellone non marchi visita all'ultimo momento.