Varrella sembra aver deciso. Non tanto sugli uomini, quanto sul modulo. È venuto il momento di tentare il tutto per tutto. Soprattutto ora che all'Arechi arriva il Catania e c'è l'occasione di riaprire la corsa salvezza. Ed allora, il tecnico granata trae subito insegnamento dalla gara di Palermo, dove dopo pochi minuti era stato costretto a rivedere il modulo, avanzando Gioacchini sulla mediana e Maschio sulla linea d'attacco. Così, nell'amichevole infrasettimanale con il Terzigno (serie D, girone G), vinta 4-1 dai granata, ha mandato in campo la squadra con un 3-4-3 leggermente rivisitato nelle pedine, ma canonico nello schieramento. Assenti gli acciaccati Maschio e Cammarota ed il febbricitante Di Somma. Dunque, chi si chiedeva se Varrella, in un attacco a tre, avrebbe mai schierato contemporaneamente Luiso e Baggio, è rimasto senza una valida risposta, anche perché Luiso ha svolto allenamento differenziato. Varrella ha preferito partire con Babù fin dall'inizio (posizionato a destra), a supporto (insieme a Sturba) di Baggio. Immutata la linea difensiva di domenica scorsa, composta da Sardo, Zoppetti e Stendardo. A centrocampo, Superbi e Teco pronti a costruire, Gioacchini e Giorgetti a cercare la profondità. E che le idee di Varrella siano chiare, lo dimostra il fatto che sistema la squadra con lo stesso assetto anche nella ripresa, con Dobrijevic e Pierotti larghi sulla mediana, affidandosi pure ai giovani Cuomo (in difesa con Olivi e Fusco), D'Andria e De Crescenzo. E chissà se la tripletta del 20enne Mazzeo, che ieri ha sfoderato tutto il suo repertorio, andando in rete di testa, di forza e di opportunismo, non crei proprio a Varrella qualche altro piccolo dubbio. Parla poco, comunque, il tecnico. Non solo con i giornalisti, ma anche in campo. Osserva i suoi dalla tribuna, lasciandoli giocare, senza eccedere nei consigli. Solo qualche richiamo per Gioacchini (invitato a non perdere troppo la posizione) e Dobrjievic. Insomma, Varrella ha deciso: si cambia. Contro il Catania si parte con il modulo che finora la Salernitana ha adottato solo a sprazzi. Babù sente di essere pronto al rientro da titolare, ma preferisce andarci piano. «Non ho ancora tutti i 90 minuti nelle gambe - commenta il brasiliano - ma penso di essere ormai disponibile a scendere in campo fin dall'inizio. Poi sarà il tecnico a decidere sul mio impiego. Il modulo a tre punte? Per me non fa differenza, anche se confesso di preferirlo. Mi dà, infatti, l'opportunità di giocare sull'esterno, in una posizione più favorevole alle mie caratteristiche. Baggio o Luiso? Sono entrambi grandi giocatori, ma non so dire con chi dei due mi trovo meglio, ho giocato troppo poco». C'è bisogno di una scossa contro il Catania, ma nel contempo non si può sentire l'eccessiva pressione dell'incontro. Matteo Superbi mette, allora, tutti in guardia: «Guai a considerarla una gara da ultima spiaggia. Anche la sfida con il Genoa pensavamo fosse il crocevia del nostro campionato. Invece, ora ci ritroviamo ad avere ancora un lumicino di speranza. L'incontro con il Catania è determinante, ma non bisogna affrontarlo con l'apprensione di trovare subito il vantaggio o finiremo per commettere gli errori compiuti con i liguri. Occorre, piuttosto, scendere in campo con lo stesso spirito che abbiamo avuto nell'ultimo mese. Gli avversari? Sono temibili dal centrocampo in avanti».