Tu sei qui: GourmetQuando Amalfi incontra Vienna: la sinfonia del gusto firmata Lanuto e Gamauf
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 8 agosto 2025 13:30:31
Di Maria Abate
Amalfi - Vienna. Quasi 1400 km di distanza che possono diventare zero quando due chef dall'indiscusso talento si incontrano e creano un menu insieme.
Sto parlando di Claudio Lanuto e Paul Gamauf, protagonisti ieri sera - e questa sera - di una cena a quattro mani che vale veramente la pena di essere vissuta.
Insieme, l'executive chef del Ristorante "Dei Cappuccini" e l'Head Chef del ristorante stellato "EDVARD" dell'Anantara Palais Hansen Vienna Hotel hanno dato vita a un menu che unisce innovazione viennese e tradizione amalfitana.
Seduti sulla terrazza dalla vista ineguagliabile dell'Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel, si intraprende letteralmente un viaggio tra sapori che resteranno per sempre impressi nel cuore. Poi, la voce di Lucy Kiely e la chitarra di Cherubino Fariello completano alla perfezione l'atmosfera di pace con la natura e con se stessi.
A chef Lanuto si deve la capacità di rendere chiaramente riconoscibili tutti i sapori mediterranei pur giocando con le consistenze e gli abbinamenti; a chef Gamauf l'abilità di far apprezzare anche al nostro palato tipicamente campano la cucina spiccatamente a base di carne e speziata della maestosa Vienna.
Ma entriamo nel dettaglio.
Come sempre, al Ristorante "Dei Cappuccini" si parte con il Rituale del Pane, alimento essenziale sulla tavola monastica, ma anche simbolo di unione, condivisione e fede. Sembra quasi inutile ricordare - per la fama che lo precede - che l'Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel sorge suun antico monastero le cui origini risalgono al 1212. Dunque, per cominciare, grissini, taralli, pane ispirato alla Carta d'Amalfi, babà al rosmarino e patate e pane viennese a lievitazione naturale hanno dato la giusta atmosfera alla serata, ricalcando le origini e stuzzicando le papille gustative anche grazie all'olio dei Cappuccini in cui intingere l'accogliente mollica.
Guidati dal Food & Beverage Manager Angelo Cirella, gli chef de rang Julieta Fabre e Kristian Ferrara hanno sapientemente accompagnato i commensali nel viaggio tra cucine e culture, spiegando nei minimi dettagli le portate servite, come quelle dell'entrée, che andavano gustate in un preciso ordine per seguire il filo conduttore del menu. Dapprima la tartina al bacon (che ricorda la cucina viennese), poi l'involtino al basilico (per ritornare in Costiera Amalfitana), infine il "Deep Purple" per ritrovare la freschezza del palato e prepararsi all'antipasto.
Accompagnata da un sensazionale Laurent Perrier Brut, è arrivata la tenera ventresca di tonno adagiata su un saporito letto di salsa ponzu e sormontata da un fresco cetriolo reso magicamente una piccola biglia e dallo stuzzicante cardamomo: un incontro di sapori e consistenze che sembrava un incantesimo.
Cambio piatto, cambio vino: insieme al collega viennese dell'Edvard, il sommelier Diego Mansi ha scelto stavolta un intenso Nikolaihof Grüner Veltliner Hefeabzug dai sentori mielati, che ben si sposava con la composizione di zucchine, finocchio e mirabelle, un piatto perfettamente in linea con lo stile culinario profondamente connesso alla natura di chef Paul Gamauf. La zucchina, col suo sapore dolce e delicato, ha espresso tutto il suo potenziale abbinata sapientemente alla freschezza del finocchio e alla dolcezza delle mirabelle, in un connubio di sapori intensi che qualcuno non si aspetterebbe da un piatto a tutti gli effetti vegano.
Dopo aver preparato il palato a un crescendo di sapori, ecco che arriva il primo piatto: un risotto con gamberi rossi di chef Claudio Lanuto che è un vero capolavoro, a partire dalla presentazione che rimanda al tricolore italiano. Come uno scrupoloso artista, l'executive chef ha dipinto pennellate di pesto di basilico e di salsa alla pizzaiola sulla sommità del riso in una composizione perfetta: ma soprattutto, ogni singolo sapore era percepibile in solitaria e si fondeva insieme all'altro in un'armonia incredibile. Un piatto che si può descrivere in due parole: Costiera Amalfitana. E, per non perdere nemmeno uno di questi sapori, vi è stato abbinato un Fiano di Avellino DOCG riserva Alessandra 2015, fresco ma persistente.
La cena è proseguita con l'eleganza del branzino arrosto al tartufo nero con patate. Se qualcuno dovesse chiedersi come fare a non coprire tutti i sapori con il gusto intenso del tartufo, dovrebbe domandare a chef Claudio: il gusto delicato del branzino era chiaramente percepibile sotto il letto di tartufo nero di cui era ricoperto. Accanto, le patate erano "racchiuse" in un elegantissimo lingotto dorato: croccante all'esterno e morbido all'interno, da leccarsi i baffi.
Per la seconda proposta, bisogna immaginarsi a Vienna, seduti in un ambiente caldo e avvolti dai sentori speziati provenienti dalla cucina. Chef Gamauf ha portato ad Amalfi la profondità del maiale iberico con sambuco e barbabietola, in tutta la sua autenticità. E, nel farlo, ha convinto i commensali. La carne tenerissima e succosa si sposava alla perfezione con il dolciastro e terroso della barbabietola e con le note di frutta matura e selvatica del sambuco. Un matrimonio celebrato all'insegna del vero amore, con il "per sempre" assicurato. Ad innaffiare il palato un rosso dalla struttura tannica ben integrata e sapori tostati sul finale, il Prieler Leithaberg Blaufränkisch, annata 2021.
Parte fondamentale di una cena che si rispetti è quella dedicata ai dessert: lo sanno bene Chef Gamaut e Chef Lanuto, che hanno allietato i commensali l'uno con le note fresche del dessert alla ciliegia, mandorla e lime, l'altro con la dolcezza agrumata della tarte amalfitana, composta al tavolo con maestria dal sous chef Giovanni Paradiso. L'accostamento con il calice è stato insolito ma azzeccatissimo: non una bollicina dolce come siamo abituati, bensì un elegante Bründlmayer Brut Rosé, che spezzava la dolcezza per ripulire il palato e prepararlo a nuova dolcezza.
Per finire - perché per il dolce c'è sempre spazio - il pain au chocolat all'italiana, croccante fuori e morbido dentro, con cioccolato fondente al 70% e crema di ricotta. Immancabile la selezione di piccola pasticceria, con bignè al limone, canelé con crema al mascarpone e semi di finocchio e praline al cioccolato, esposti come gioielli in vetrina.
Un'esperienza culinaria che ha saputo coniugare anima e tecnica, estro e memoria. Un invito a rallentare, ad ascoltare i sapori, a lasciarsi sorprendere.
In un luogo che è già di per sé poesia, la terrazza dell'Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel, la cucina si è fatta linguaggio universale, accogliendo i palati in un dialogo fatto di creatività, storia e passione.
A rendere possibile tutto questo, la visione e la dedizione della Direttrice Generale Estelle Vassallo, insieme all'energia creativa di Francesca La Rosa, Marketing & Communication Manager, che con il loro lavoro quotidiano contribuiscono a fare dell'Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel un punto di riferimento per l'ospitalità e l'eccellenza esperienziale.
Per chi non ha potuto partecipare ieri, l'occasione si ripeterà questa sera, 8 agosto, alle ore 19.30.
Prenotazione consigliata:
📞 089 8736711
📧 fb.conventodiamalfi@anantara-hotels.com
Fonte: Il Vescovado
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