Tu sei qui: Storia e Storie8 settembre 1943: l’armistizio che divise l’Italia
Inserito da (Admin), mercoledì 6 settembre 2023 17:30:42
L'8 settembre del 1943 attraverso i microfoni di Radio Algeri, gli italiani appresero dal generale Eisenhower che: "Il governo italiano si è arreso incondizionatamente a queste forze armate. Le ostilità tra le forze armate delle Nazioni Unite e quelle dell'Italia cessano all'istante. Tutti gli italiani che ci aiuteranno a cacciare il tedesco aggressore dal suolo italiano avranno l'assistenza e l'appoggio delle nazioni alleate". Era l'annuncio dell'armistizio, firmato in gran segreto cinque giorni prima a Cassibile (frazione di Siracusa) dal generale Giuseppe Castellano, per conto di Badoglio.
Nel frattempo i vertici politici del Paese abbandonarono le postazioni: all'alba del 9 settembre, con le prime notizie di un'avanzata di truppe tedesche verso Roma, il re Vittorio Emanuele III, la regina Elena del Montenegro, Badoglio e altri pezzi grossi dello Stato Maggiore fuggirono da Roma e si rifugiarono a Brindisi, che divenne per qualche mese la sede degli Enti Istituzionali.
L'armistizio segna uno spartiacque nella storia dell'Italia: finisce l'alleanza con la Germania nazista e contestualmente iniziano gli ultimi sedici mesi di guerra, mesi difficili, di stragi, di bombardamenti e di rappresaglie, che portarono al 25 aprile del 1945, alla liberazione dell'Italia, alla fine del fascismo e della guerra.
Il giorno stesso della firma dell'armistizio gli anglo americani sbarcavano a Salerno iniziando a risalire verso Nord (Operazione Avalanche). Alla fine del 1943 l'Italia Meridionale è sostanzialmente libera e sotto il controllo del governo italiano che intanto, il 13 di ottobre, ha dichiarato guerra alla Germania.
L'esercito regolare, subito dopo la divulgazione dell'Armistizio, sembrò sciogliersi come neve al sole: molti soldati tornarono alle famiglie e alla vita civile. Altri si unirono alle formazioni partigiane, in diversi casi prendendone il comando anche grazie alla loro esperienza sui campi di battaglia.
Fonte: Il Vescovado
rank: 104239101
di Massimiliano D'Uva Novanta primavere, ognuna vissuta con il garbo e l'energia di chi ha saputo fare dell'ospitalità un'arte e della gentilezza una vocazione, senza mai perdere la sua innata leadership, fatta anche di autorevole risolutezza. Virginia Attanasio, figura storica e insostituibile de Il...
800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus, oltre a ciliegi, viti e meli cotogni messi a dimora nell'area verde della casa del Giardino di Ercole di Pompei, anche detta "casa del profumiere", per la probabile produzione e commercializzazione di profumi che qui avveniva. L'immissione delle...
di Massimiliano D'Uva "Ma gli dai il cornetto al mattino al tuo cane?", ho chiesto una volta al mio carissimo amico Vincenzo Russo guardando affascinato il suo cane gustarlo con grande voracità: "No!" - mi rispose perentorio - "La mattina gli do 10 euro e si compra quello che vuole!" E' la prima cosa...
di Massimiliano D'Uva Il 2 giugno 1946 è una data simbolica: l'Italia usciva devastata da una guerra che l'aveva vista sconfitta sul campo e, per la prima volta, chiamava al voto anche le donne. Il referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica fu vissuto come l'inizio di una nuova era. Vinse la...