Tu sei qui: Storia e Storie“Cava storie” riporta alla luce quattro disegni ottocenteschi delle grotte del Monte Falerzio tra Vietri e Cetara
Inserito da (Redazione LdA), sabato 16 aprile 2022 14:01:15
"A pochi passi dalla cima, spostandosi di qualche metro sulla destra, si può visitare una grotta di un certo interesse, non molto profonda, ma abbastanza ampia: essa è di facile accesso, ma ben pochi ne conoscono l'esistenza".
Questa la breve citazione riportata sul testo "I nostri monti: a cura della sezione C.A.I. di Cava de' Tirreni-Salerno nel cinquantenario della fondazione 1939-1989" (pagina 88, Capitolo dedicato al Monte Falerio e Cappella Nuova) che ha spinto il gruppo "Cava Storie" a cercare nei propri fervidi archivi.
Ebbene, la ricerca ha condotto verso quattro disegni realizzati da un disegnatore anonimo nel luglio 1835. Si raffigurano, in particolare, alcune grotte presenti sul Monte Falerzio, tra i comuni di Vietri sul Mare e Cetara.
La posizione, una volta raggiunta la cima, appaga l'escursionista con una sensazionale vista sul golfo di Salerno, la valle di Cava, la piana del Sele e il massiccio degli Alburni. Per raggiungere le cavità, a seconda dell'origine del punto di partenza e della preferenza personale, bisogna conoscere il terreno e i percorsi esistenti sul territorio, per questo risultano poco note dalla maggioranza degli escursionisti. Una di queste rientranze gode di una veduta in direzione di Cappella Vecchia ed è ben ampia all'interno. Altre due, invece, rivolte verso Vietri e poi l'ultima sul versante orientato a Cetara.
Il disegno, intitolato "Bucho di Falerzo vicino Raiti a Vietri", è l'unico schizzo a rappresentare quei piccoli accenni di colore che aiutano a conoscere la colorazione dell'abito indossato dalla donna seduta. Gli altri due, "Bucho di Faliero verso Vietri" e "Bucho di Faliero", riprendono - si presume - lo stesso incavo naturale sia interno (d'interesse sono i particolari sullo sfondo che tra le piante s'intravedono. Si notano alcune abitazioni, forse quelle vietresi e una piccola parte dell'abitato di Salerno); quello esterno, inoltre, mostra adiacente all'ingresso una figura umana con il corpo rivolto verso l'autore.
L'ultima, "il Bucho di Falero sopra Citara", presenta una realizzazione effettuata dall'interno con rilievi sullo sfondo e una testa di possibile guida locale sbucante dal piano roccioso.
Fonte: Il Vescovado
rank: 102332104
Una serata dedicata alla storia del sommergibile Velella, affondato con tutto il suo equipaggio nel settembre 1943, e alla proposta per il riconoscimento del relitto come sacrario militare subacqueo. Nel corso dell'evento sarà anche rappresentata l'attività dell'Associazione Salerno 1943, impegnata nella...
Un viaggio nel tempo tra storia, leggenda e bellezza senza tempo: è quello che offre il documentario "Amalfi, la città del sole", prodotto dalla RAI nel 1964 e oggi riproposto dal gruppo Cava Storie. Un omaggio straordinario alla Costiera Amalfitana, firmato dal regista e autore Italo De Feo, con il...
Dolce, sonnacchioso, buono come pochi. Ciro, il cane libero di Cava de' Tirreni, se n'è andato. Se n'è andato in silenzio, così come aveva sempre vissuto, tra le strade della città che lo ha accolto, amato e protetto come un figlio. Per chi vive a Cava, Ciro non era solo un cane. Era una presenza costante,...
Nel cuore dell'antico borgo di Corpo di Cava esisteva un luogo chiamato «la Teglia», uno slargo all'ingresso del paese dove per secoli ha svettato un imponente tiglio, simbolo naturale e sociale della comunità. Attraverso documenti d'archivio, testimonianze letterarie e immagini storiche, il gruppo Cava...