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Operazione "Avalanche": ottantuno anni fa si decidevano le sorti dell'Italia e della guerra

Avalanche si concludeva definitivamente il 1° ottobre 1943, quasi un mese dopo lo sbarco sul litorale salernitano, con l’arrivo del generale Clark e della sua armata nel porto di Napoli

Inserito da (Admin), venerdì 8 settembre 2023 10:01:51

L'8 settembre del 1943 il maresciallo Pietro Badoglio, subentrato alla guida del governo dopo il voto di sfiducia del Gran Consiglio del fascismo nei confronti di Mussolini, annuncia all'Italia l'armistizio con gli alleati tramite l'EIAR (Ente Italiano per Audizioni Radiofoniche). La notizia circola anche tra la popolazione salernitana. La guerra è davvero finita? Fin troppo facile a dirsi.

 

Il 9 settembre del 1943 il Generale Clark, al comando della quinta armata statunitense, delegato dal generale Eisenhower, diede inizio allo Sbarco di Salerno. L'operazione militare, chiamata "Avalanche" fu attuata dagli Alleati con l'intento di aprire un nuovo fronte nel conflitto, da cui iniziare ad attaccare i territori controllati dall'Asse. L'operazione sul golfo salernitano fu di portata enorme con una flotta che contava mille navi e circa 160.000 soldati, cifre, queste, non dissimili da quelle impiegate l'anno successivo, 1944, durante lo Sbarco in Normandia in cui si contavano tra i 160.000 e i 180.000 soldati. Si trattava del più grande sbarco della storia, superato, appunto, nel 1944 dallo sbarco in Normandia.

La scelta di Salerno, per essere più precisi i luoghi limitrofi della piana del Sele, fu un ripiego dovuto al non poter attaccare il troppo sicuro e controllato porto di Napoli. Le prime navi iniziarono a sbarcare sul litorale salernitano alle ore 3:30 del 9 settembre su una fascia costiera estesa per circa sessanta chilometri da Maiori, in costiera amalfitana, ad Agropoli, nel Cilento. La battaglia tra le forze alleate capitanate dal generale Clark e i tedeschi con a capo il generale Albert Kesselring fu tutt'altro che semplice, durò settimane e coinvolse anche i civili. Pur essendo in netta minoranza i tedeschi non si diedero per vinti, anzi, opposero una potente offensiva riuscendo anche a rallentare le truppe anglo-americane, grazie soprattutto alla conoscenza del territorio.

 

Dopo giorni di combattimenti continui le truppe alleate, ormai stanche e provate, cominciarono la controffensiva facendo giungere una nave dalla base di Malta con l'intento principale di bombardare la costa salernitana e, contemporaneamente, attaccarono anche via aerea creando forte scompiglio nelle forze tedesche. Grazie alla collaborazione e alla tenacia mantenuta dalle forze alleate la controffensiva risultò decisiva per l'intera operazione, garantendone il successo.

 

Avalanche si concludeva definitivamente il 1° ottobre 1943, quasi un mese dopo lo sbarco sul litorale salernitano, con l'arrivo del generale Clark e della sua armata nel porto di Napoli, obiettivo principale delle forze alleate, già liberata dai tedeschi in seguito ad un'insurrezione popolare, passata alla storia come le "quattro giornate di Napoli". L'operazione militare e gli scontri avevano lasciato il segno sul territorio salernitano: tutta la zona era stata testimone di intensi combattimenti e città come Battipaglia, Sarno e Scafati furono rase al suolo.

A partire da ottobre lo scontro con i tedeschi si spostò verso il nord della Penisola: cominciava così la lunga e faticosa marcia verso la Liberazione, lasciandosi alle spalle macerie, lutti, una popolazione stremata dalla fame e dalle lotte continue, oltre rapporti con i vincitori non sempre facili a causa delle grandi differenze culturali e dalle difficoltà dell'occupazione.

Fonte: Il Vescovado

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