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Un viaggio tra storia e memoria

Ottant’anni dalla morte di Giovanni Palatucci: Campagna dedica una giornata alla sua memoria

Oggi, lunedì 10 febbraio, Campagna ricorda Giovanni Palatucci con una cerimonia commemorativa e l’inaugurazione della Mostra di Uniformi Storiche della Polizia di Stato presso l’Ex convento dei Cappuccini di S. Martino

Inserito da (Admin), lunedì 10 febbraio 2025 09:19:06

Memoria, disperazione, dolore, a Campagna hanno un nome salvifico, quello di Giovanni Palatucci, che tanti ebrei salvò dall'orrore, nominato Giusto tra le nazioni, del quale ricorrono lunedì 10 febbraio gli ottant'anni dalla morte.

Il comune, insieme alla Polizia di Stato, al Centro Studi Giovanni Palatucci, al Istituto Teresa Confalonieri, nonché all'Associazione Nazionale della Polizia di Stato, dedicheranno in questa giornata, alla sua figura un viaggio tra storia e memoria, che principierà alle ore 9,15 con gli onori alle autorità, con gli inni d'Italia e d'Europa, nel Largo della Memoria, da parte dell'O.T.V.J. del polo Scolastico IIS "Teresa Confalonieri", diretta dal M° Luca Gaeta, quindi la deposizione della corona di alloro in piazza Giovanni Palatucci, con l'esecuzione della celebre marcia di Francesco Pellegrino, Parata d'eroi, nelle cui note si riconoscono forze Armate e di Polizia, e a seguire, la Leggenda del Piave, una delle più celebri canzoni patriottiche italiane, composta nel giugno 1918 da Ermete Giovanni Gaeta e che dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, il governo italiano l'adottò provvisoriamente come inno nazionale fino al 1944, quando fu reintrodotta la Marcia reale, dopo il ritorno di re e governo nella Capitale liberata.

Non potrà mancare Giocondità, la marcia d'ordinanza della Polizia di Stato scritta nel 1928 dal maestro Giulio Andrea Marchesini, che fu il primo maestro direttore della banda musicale del Corpo. Ci si sposterà, poi, alle 10,30, tra le antiche pietre del convento di San Martino, edificato nel 1575 dai PP. Cappuccini lungo la strada "Ariana", la quale già dal nome stava ad indicare la salubrità dell'aria, dal suggestivo panorama che, ancora oggi, permette di spaziare con lo sguardo ben oltre punta Licosa. Il convento, con la sua composizione di giardino, chiesa, struttura conventuale e sepolcreto, rappresenta un importante esempio di architettura storica e culturale. L'aspetto sotterraneo del sito, un tempo utilizzato come sepolcreto, rivela un'interessante dimensione storica, testimoniando le pratiche funerarie dei monaci e della nobiltà locale fino all'editto di Saint Cloud. Questo elemento aggiunge profondità alla storia del convento, rendendolo un luogo di memoria e riflessione, in particolare nella sala dell' affresco dell'ultima cena di Gesù, risalente alla fine del '600. Oggi, il luogo si è trasformato in un centro di aggregazione sociale, che ospita attività ed eventi istituzionali, punto di riferimento vivo e dinamico per la comunità, mantenendo viva la sua funzione di incontro e condivisione.

Qui, verrà inaugurata la mostra di uniformi storiche della Polizia di Stato, della collezione privata del Cavaliere Vito Maglio, a cura della Sezione ANPS di Campagna, intitolata proprio al Servo di Dio Dott. Giovanni Palatucci, volta a organizzare interventi educativo - formativi e a divulgare la figura del penultimo Questore Reggente di Fiume italiana, favorendo la formazione di nuove generazioni, attraverso la cultura della legalità, la valorizzazione dei temi dell'educazione, del rispetto, della pace e della tolleranza. Attorno alla mostra un incontro, moderato da Diego Magliano, che vedrà la partecipazione del Cavaliere Vito Maglio Presidente della Sezione Anps cittadina, di Raffaele Camposano, già Direttore Uff.Storico della Polizia di Stato, il Sindaco di campagna Biagio Luongo, il Prefetto della Provincia di Salerno Francesco Esposito, Michele Paternoster, Presidente Nazionale Anps, e a concludere il Questore della Provincia di Salerno, Giancarlo Conticchio. Musica, poi assoluta protagonista con l'Ensemble dei docenti del Liceo musicale di Campagna, composto da Daniele Gibboni e Vincenzo Rendina al violino, Luciano Marchetta al clarinetto, Antonio Di Marco al pianoforte e la voce del soprano Annalisa Santucci, per elevare la preghiera del Poliziotto, firmata da Bizzarri e Marcucci.

Un ritrovato duo quello Gibboni-Rendina che evocherà l'ansia onnicomprensiva, quel demone bruciante che spinge Antonio Vivaldi a quella continua sperimentazione che assume i tratti di magnetici affreschi sonori o ambisce, grazie alla forza del suo potere evocativo e della sua logica formale, a conquistare una proprietà narrativa , rappresentata dal Presto nella trascrizione del Concerto in sol minore per violino, archi e continuo "L'estate", op. 8 n. 2, RV 315, per due violini e pianoforte. E' la tempesta, forse, più celebre del Prete Rosso, simbolo di una pregnanza illusionistica di tale intensità da trasfigurare l'astratto gioco dei suoni nella vividezza visiva e gestuale di un evento teatrale. Dopo tanto virtuosismo, ci si abbandonerà alle note dello struggente leitmotiv di Schindler' list di John Williams, un sentire nel silenzio della mente, questa pagina, il suo saper conferire una dimensione umana all'inumano, che solo la musica può fare.

Fonte: Occhi su Salerno

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