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Tu sei qui: Storia e StorieReggia di Carditello, dalla rinascita alla svolta definitiva: nuovi fondi per un futuro da "Venaria Reale del Sud"

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Verso l’attuazione del masterplan con circa 60 milioni di euro di interventi ammessi a finanziamento negli ultimi 6 mesi per diventare la Venaria Reale del sud

Reggia di Carditello, dalla rinascita alla svolta definitiva: nuovi fondi per un futuro da "Venaria Reale del Sud"

A dieci anni di distanza dall’asta giudiziaria che aveva messo fine ai tentativi di acquisizione del sito da parte di ambienti malavitosi, arriva un nuovo finanziamento di 27 milioni di euro dal Ministero della Cultura per l’adeguamento sismico e il miglioramento energetico del Real Sito di Carditello

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 4 marzo 2025 14:57:20

Un finanziamento di 27 milioni di euro dal Ministero della Cultura per la valorizzazione del Real Sito di Carditello, nell'ambito del progetto di restauro, consolidamento, recupero paesaggistico e ambientale della Delizia Reale.

Importanti risorse che integrano il finanziamento di 30 milioni di euro annunciato dal Mic, all'indomani della visita nel mese di maggio del ministro Sangiuliano, e che consentiranno alla governance della Fondazione Real Sito di Carditello di procedere al recupero dei volumi ancora inagibili, realizzando il definitivo recupero edilizio e paesaggistico del Real Sito e delle sue pertinenze borboniche.

A dieci anni di distanza dall'asta giudiziaria che, sventando i tentativi di acquisizione del sito da parte di ambienti malavitosi, aveva assegnato la proprietà del Real Sito al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, dunque, il complesso monumentale di Carditello rinasce e rafforza le sue ambizioni, dopo essere stato considerato per decenni l'esempio dell'abbandono nella Terra dei fuochi ed essere stato sottoposto a razzie vandaliche di ogni genere da parte della criminalità organizzata.

"Questo nuovo finanziamento - afferma Maurizio Maddaloni, presidente della Fondazione Real Sito di Carditello - dimostra il raggiunto status di Carditello e la centralità che sta finalmente acquisendo dopo anni di malaffare e degrado, diventando un punto di riferimento per le istituzioni, oltre che per i suoi oggettivi valori storici, culturali, ambientali e paesaggistici non solo a livello nazionale. Stiamo lavorando alacremente per imprimere un decisivo cambio di passo e per affermare Carditello quale paradigma di un territorio e di una popolazione che ha definitivamente alzato la testa. Questa governance, in meno di due anni, ha dimostrato la necessaria determinazione nel perseguire gli obiettivi con una notevole capacità di essere credibile e, proprio per questo, di attrarre significative risorse nel segno della legalità, della trasparenza e del massimo rigore, con procedure chiarissime come nello spirito che contraddistingue la nostra azione amministrativa".

I numeri dimostrano ancora meglio l'importanza del progetto: circa 60 milioni di euro ammessi a finanziamento negli ultimi 6 mesi; 30.000.000 euro per completare i lavori destinati agli altri edifici del complesso; 27.750.566,4 euro destinati all'efficientamento energetico e alla riduzione dei rischi legati ad eventi naturali catastrofici; di cui, 15.292.074,59 euro per la linea di azione "Realizzazione di interventi strutturali e impiantistici per l'efficientamento energetico dei luoghi della cultura statali"; e 12.458.491,86 euro per la linea di azione "Realizzazione di interventi di prevenzione e messa in sicurezza dal rischio sismico dei luoghi della cultura".

 

"Stiamo portando avanti la nostra strategia con estrema tenacia, perseveranza e lungimiranza, lavorando lealmente e in perfetta sinergia con i nostri soci, il Ministero della Cultura e la Regione Campania, che non a caso ha scelto Carditello come sede dell'Unità di intelligenza ambientale per il monitoraggio del territorio. Ci stiamo concentrando sugli interventi strutturali, impiantistici ed infrastrutturali, prendendo in considerazione approcci ecosistemici e preoccupandoci di mettere in sicurezza non solo la Reggia, le torri e i suoi capannoni, ma l'intero contesto demaniale con otre 150mila mq. di aree pertinenziali ed edifici abbandonati per recuperare il tessuto viario originario. Dopo aver inaugurato il Tempietto, realizzato i lavori nelle scuderie, riqualificato il galoppatoio di Ferdinando IV e aperto le sale reali, ora procederemo a completare, con un ulteriore tassello, il mosaico del grande masterplan che abbiamo disegnato con i nostri consulenti tecnici per il rilancio dell'intero ambito territoriale che definisce il perimetro del grande progetto Real Sito di Carditello. Quello che all'inizio del nostro mandato - conclude il presidente Maddaloni - poteva sembrare una utopia da visionari, adesso comincia a diventare un risultato concreto e misurabile, ottenuto con un approccio manageriale rivolto a recuperare prioritariamente e con urgenza un patrimonio edilizio per troppo tempo lasciato in condizioni di pericolo per la sicurezza e per la sua stessa conservazione. Carditello ha tutte le potenzialità per diventare la Venaria Reale del sud".

 

Il Real Sito di Carditello - voluto da Ferdinando IV di Borbone ed edificato intorno al 1787 da Francesco Collecini, collaboratore di Luigi Vanvitelli - costituisce un esempio unico di architettura destinata allo sviluppo agricolo, della zootecnia e della razza equina, senza tradire la sua vocazione venatoria. Completano il complesso la Reggia, palazzina dalle linee neoclassiche, e i numerosi ambienti destinati ad azienda agricola, oltre ai boschi di pertinenza e il prestigioso maneggio, un'area riservata agli eventi equestri.

 

La tenuta, sede di battute di caccia del Re e della sua corte, era destinata soprattutto all'allevamento e alla selezione di cavalli di razza reale, oltre che alla produzione agricola e casearia. Un'azienda che rispecchia la cultura industriale avanzata dei Borbone. Qui, infatti, era situata anche la Reale Industria della Pagliara delle Bufale.

La Reggia di Carditello rappresentava, dunque, un mirabile esempio dell'imprenditoria illuminata promossa dalla casa reale borbonica.

Fonte: Il Vescovado

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