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Storia e spiritualità a Salerno

Riapre la Chiesa di Sant’Andrea de Lavina, testimonianza del legame tra Salerno e Amalfi nel Medioevo

Costruita nel 989 per volere del principe longobardo Guaimaro III, la chiesa fu un gesto di protezione per i marinai amalfitani deportati nel quartiere delle Fornelle. Ora è visitabile grazie ai 'Templari Oggi'.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 30 aprile 2025 10:41:27

Un angolo poco conosciuto di storia e spiritualità torna a essere fruibile al pubblico nel cuore del centro storico di Salerno: si tratta della Chiesa di Sant'Andrea de Lavina, situata in Vicolo Porta Rateprandi 11, ora aperta gratuitamente ogni sabato e domenica dalle 10:00 alle 12:00 grazie al presidio dei Cavalieri Templari dell'associazione Templari Oggi aps.

Questa antica chiesa ha origini che risalgono al Medioevo e si intrecciano con la storia dei rapporti tra Salerno e Amalfi. Nel 838, il duca longobardo di Benevento, Sicardo, ritenendo necessario uno sbocco sul Tirreno per rafforzare l'economia del principato, decise di conquistare Amalfi, l'unico centro costiero non ancora sotto il suo diretto controllo. Dopo la conquista, ordinò la deportazione dei migliori marinai amalfitani a Salerno, privando la città marinara delle sue maestranze più preziose.

Circa un secolo e mezzo dopo, nel 989, il principe Guaimaro III volle manifestare una forma di protezione politica e rispetto verso quella comunità amalfitana deportata e stabilita nel quartiere delle Fornelle. Conoscendo la profonda devozione degli amalfitani per Sant'Andrea, patrono della loro città, fece costruire una chiesa dedicata al Santo proprio a ridosso del quartiere.

L'edificio, oggi ancora consacrato, presenta elementi architettonici e artistici di grande fascino. La facciata settecentesca è dominata da un ampio finestrone semicircolare, e il campanile laterale, con elementi a tutto sesto e a sesto acuto, richiama influenze dell'architettura islamica, simile a quella visibile in Costiera Amalfitana.

All'interno, la navata principale lunga oltre dodici metri si conclude con un'abside decorata con affreschi settecenteschi. Di particolare rilievo è la parte più antica della chiesa, situata cinque metri più in basso rispetto all'attuale pavimento: qui sono visibili l'abside originaria, le mura medievali, alcune sepolture, e un affresco con figure di angeli alati dai colori vivaci. Nella navata laterale è presente anche un affresco di San Nicola, sovrapposto a un altro più antico raffigurante lo stesso santo.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare l'associazione Templari Oggi aps.

 

(Info e foto: Salvatore Pascucci)

Fonte: Il Vescovado

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