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Tu sei qui: Storia e StorieUn figlio di Amalfi incoronato Magister di Civiltà Amalfitana

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Commovente il messaggio del nuovo Magister: «Vi abbraccio tutti con lo spirito di un figlio di questa terra. Un figlio del popolo che è sempre stato e resterà in mezzo al popolo»

Un figlio di Amalfi incoronato Magister di Civiltà Amalfitana

L'investitura del professor Giuseppe Gargano si è svolta ieri sera ad Atrani dinanzi a una piazza gremita di spettatori

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 2 settembre 2025 17:31:08

Un amalfitano che nei cinquant'anni di studi condotti nella ricostruzione della storia di Amalfi e dell'antico Ducato è diventato modello ineludibile per i giovani ricercatori. Emerge soprattutto questo dallo straordinario profilo del prof. Giuseppe Gargano che ieri sera ad Atrani, nel corso di una commovente cerimonia di investitura, è stato nominato Magister di Civiltà Amalfitana. Il quindicesimo della storia di questo evento che egli stesso ideò già alla fine degli anni Settanta del secolo scorso.

 

«A distanza di 25 anni dalla prima edizione del Capodanno Bizantino, per la prima volta abbiamo premiato "un amalfitano di Amalfi": il professore Giuseppe Gargano che oltre ad aver avuto il merito di ideare questa manifestazione ha speso un'intera vita nella ricerca e nella riscoperta della storia dell'antico Ducato e credo che nessuno degli abitanti della Costiera abbia fatto meno di imbattersi in una pagina scritta dal professore nel corso della propria vita - ha detto il Sindaco di Amalfi, Daniele Milano - Di fronte a questi meriti così grandi non ci sono vincoli di sorta a dire "bravo e grazie" al professore, al nostro Peppe, che è stato sempre presente in tutte le occasioni in cui c'è stata da mettere in luce la storia di Amalfi. La presenza così corposa di pubblico sia per l'intervista e sia in occasione del momento più solenne e evocativo, ovvero quello dell'investitura, ci ha dato anche il metro del collante che nel corso di questi anni si è cementato tra il professore Gargano e le generazioni di studiosi, ma anche con i discenti del liceo che lo hanno seguito dai banchi di scuola o i semplici curiosi che volevano sapere di più sulla storia dell'Antica Repubblica marinara di Amalfi. Ed è così, quindi che le città di Amalfi e Atrani insieme al Centro di Cultura e Storia Amalfitana, senza dubbio alcuno, hanno inteso conferirgli questo prestigioso premio».

 

Intitolato a Leone Gettabetta, monaco a Montecassino con il nome di Lorenzo d'Amalfi, (fu esperto nelle scienze naturali e umane nonché di astronomia e alchimia, allievo di Gerbert d'Aurillac, poi papa Silvestro II, e maestro di Ildebrando di Soana, futuro papa Gregorio VII) il riconoscimento è stato assegnato dinanzi a una piazza gremita al più rappresentativo degli studiosi locali che in oltre mezzo secolo di impegno generosamente profuso, ha dato un rilevante e fondamentale impulso alla promozione degli studi sul territorio, facendo emergere attraverso innovative letture stratigrafiche e documentarie il determinante contributo della civiltà medievale amalfitana alla ibridazione mediterranea delle culture islamiche e bizantine.

 

«La storia va studiata, ma va soprattutto fatta. La storia anche piccola non solo quella delle grandi imprese dei grandi protagonisti - ha detto il Sindaco di Atrani, Michele Siravo - E la storia nelle nostre mani può diventare la bussola che orienta il nostro futuro, perché ci offre una formidabile esperienza. Nel solco di tutto ciò si inserisce la scelta di designare il professore Giuseppe Gargano, Magister di Civiltà Amalfitana per il suo impegno di storico la sua passione per lo studio di ciò che è stato, la consapevolezza di quanto il passato sia fondamentale per comprendere e costruire il futuro. la sua capacità di consegnarci con i suoi studi, le sue le sue ricerche, pezzi sempre più importanti della storia di questa terra, sono medaglia al merito di una vita al servizio della storia».

 

Un'investitura che è coincisa con gli anniversari di diversi ambiti culturali nei quali Gargano ha speso le sue energie migliori: dal 50esimo anniversario del Centro di Cultura e Storia amalfitana, del quale è stato socio fondatore, ai 70 della Regata delle Antiche Repubbliche Marinare evento nel quale è direttore scientifico per le attività culturali del Comitato di Amalfi, fino alla 25esima edizione del Capodanno Binzantino, celebratosi ieri e nato proprio da una sua felice intuizione.

 

«In tanti mi hanno manifestato il loro apprezzamento in questi giorni: dai miei colleghi studiosi di tutto ai tanti, che anche in strada, mi hanno manifestato il loro compiacimento. Io vi abbraccio tutti con lo spirito di un figlio di questa terra, un figlio del popolo, che è sempre stato e resterà in mezzo al popolo» ha esordito visibilmente commosso il professore Giuseppe Gargano subito dopo il rito di investitura celebrato alla presenza dell'Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, dinanzi all'ingresso della chiesa di San Salvatore de Birecto

 

«Le mie origini sono miste. - ha poi proseguito - La mia famiglia paterna è di questa meravigliosa cittadina, Atrani, mentre l'altra ha origini agerolesi. La passione per la storia di questo territorio nasce in quarta elementare grazie alla maestra Maria Piumelli che nel lontano 1963 ci dettava notizie sulla storia di Amalfi. Da allora in poi mi sono innamorato della storia di Amalfi. Sono andato avanti, ho cercato di portarla quanto in alto possibile. Abbiamo creato con tutti i miei amici il Centro di Cultura e Storia Amalfitana che ha fatto progressi enormi. Credo di aver dato un mio piccolo contributo anche a questo e poi la Regata in cui ho sempre creduto, con quella sua associazione di quattro sorelle, le repubbliche marinare, in una visione sempre culturale storica. Continuerò ad impegnarmi sempre fino a quando avrò l'ultimo respiro».

 

Gargano si è poi rivolto ai sindaci presenti in piazza aggiungendo: «La Conferenza dei Sindaci è un'iniziativa validissima che ricalca la storia del passato perché proprio nella chiesa di San Salvatore de' Birecto a partire dall'età angioina, fine 1200, si riunivano tutti i sindaci del Ducato di Amalfi, in un parlamento dello Status Amalfie per prendere decisioni comuni e a presiederlo era allora il Sindaco di Amalfi. Nel 1302, addirittura questa istituzione firmò con la Repubblica di Genova un patto marinaro e commerciale molto importante, col beneplacito del re angioino. Ebbene io vi invito a fare una cosa bella: tornate a riunirvi in questa sede e la mia gioia è di vedervi tutti compatti anche per le prossime edizioni del Capodanno Bizantino. Con la vostra partecipazione diretta, anche creando momenti culturali e ludici come ad esempio i giochi medievali tra tutti i municipi di questa terra. E io sono pronto ad ascoltare i rintocchi che da secoli non si sentono, fino al 1700 ci sono stati questi parlamenti, della campana della chiesa datata 1298 su cui ci sono due simboli: il giglio del regno angioino e la croce ottagona della Repubblica di Amalfi. Questa campana suonava per far sapere al popolo che in quel momento tutto il ducato era riunito qui per prendere decisioni importanti. Se potessimo tornare a questa sceneggiatura diciamo forse avremo anche l'input degli spiriti dei nostri alterati che viaggiano accanto a no. Io sono convinto che tutti insieme possiamo far diventare sempre più grande la nostra storia, la storia della nazione amalfitana che potrà giocare veramente un ruolo fondamentale anche sullo scacchiere internazionale, ferma restante la nostra nazione italiana, naturalmente, ma in un discorso più ampio che possa far vivere a noi una stagione felice. Abbracciamoci tutti insieme e andiamo avanti io sarò sempre accanto a voi fino all'ultimo».

Al termine della cerimonia di investitura, l'imponente corteo storico - composto da oltre 100 figuranti - ha fatto rientro da Atrani ad Amalfi, schierandosi al termine sulla monumentale scalea della Cattedrale di S. Andrea, dove si è tenuto il saluto del nuovo Magister alla sua Città.

 

Le celebrazioni per la 25° edizione del Capodanno Bizantino si sono poi concluse con la sfilata e l'esibizione del gruppo dei Pistonieri di S. Maria del Rovo, provenienti dalla città di Cava dei Tirreni.

Fonte: Il Vescovado

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