Tu sei qui: Territorio e AmbienteCosta d’Amalfi: la manutenzione dei piccoli corsi d’acqua come aiuto alla prevenzione del rischio idraulico
Inserito da (redazionelda), mercoledì 30 giugno 2021 15:00:15
di Andrea Della Pietra*
Nell'ambito del dissesto idrogeologico, tra i rischi più rilevanti per la Costiera Amalfitana si annovera certamente il rischio idraulico, ed in particolare il rischio alluvioni: sono ben noti gli eventi accaduti negli ultimi anni, anche in occasione di fenomeni atmosferici estremi.
Come evidenziato nel primo della serie di articoli pubblicati su questa testata e nel relativo editoriale, all'individuazione di tali rischi provvedono i Piani predisposti dalle Autorità di Bacino e dagli altri Enti competenti. In questa sede ci si occupa di quelle che possono essere le attività di controllo e piccola manutenzione diffusa, attraverso le quali anche un singolo cittadino può dare un contributo alla prevenzione del rischio.
Per quanto concerne il rischio idraulico, si osserva preliminarmente che nell'ambito del territorio compreso nei 15 comuni del Sito Unesco, il reticolo idrografico censito conta più di 2.000 elementi tra corsi d'acqua principali e dai relativi affluenti. È ipotizzabile, tuttavia, che la rete effettiva sia costituita anche da ulteriori corpi idrici minori.
La seconda osservazione consiste nel rilevare che eventi meteorici eccezionali possono essere estremamente localizzati e quindi possono abbattersi su corsi d'acqua che, in condizioni normali, appaiono insignificanti. E quanto più è insignificante, tanto più è rischioso!
Infatti, un piccolo corso d'acqua ha un bacino imbrifero molto ridotto: la "bomba d'acqua" che si scarica occasionalmente su quel bacino determina un incremento della portata violento e subitaneo, che non è sopportabile dallo stato dei luoghi, né quello naturale né quello artificiale eventualmente realizzato per canalizzarne le acque. Il rischio che si determini un'esondazione è quindi molto alto e l'effetto dirompente molto maggiore rispetto ad un analogo evento che investa un bacino imbrifero più grande.
Per ridurre il rischio idraulico, in particolare nei centri abitati di valle, gli obiettivi principali da conseguire sono: mantenere in perfetta efficienza il reticolo idrografico naturale, soprattutto quello minore posto a monte; consentire all'acqua di seguire il suo percorso naturale e sinuoso lungo gli alvei originari; ridurre la velocità delle acque di piena a monte attraverso interventi di rimboschimento di sponde e golene anche dei piccoli corsi d'acqua.
Quale può essere, allora, il contributo che può dare il cittadino?
In primo luogo, è importante rilevare ed intervenire per risolvere ostruzioni dovute alla presenza di grossi rami, rocce e detriti in corrispondenza di punti critici per il regolare deflusso delle acque di alvei di torrenti e di canali di scolo. L'operazione di "pulizia" deve interessare esclusivamente l'alveo, lasciando inalterata e manutenendo con interventi mirati la vegetazione circostante. Ciò contribuisce al rallentamento del deflusso dell'acqua evitando di spostare il problema più a valle.
Anche le cunette ed i pozzetti che consentono lo scolo delle acque ai bordi delle strade devono essere puliti e tenuti sempre in efficienza. In particolare, le griglie dei pozzetti, se ostruite, impediscono la canalizzazione delle acque attraverso la preposta rete di smaltimento e ne aumentano la velocità, generando un deflusso incontrollato.
Inoltre, è necessario riparare i canali degli acquedotti storici danneggiati. La rete realizzata nel corso dei secoli, infatti, "ha memoria" degli eventi accaduti: il ripristino è condizione essenziale per prevenirne di nuovi.
Infine, l'assenza di colture o vegetazione naturale sui terrazzamenti, ed in generale il loro abbandono, determinano il venir meno della funzione di contenimento del terreno prodotta dalle radici, quella di contenimento e trattenimento delle acque dovuta alle chiome, nonché la perdita di funzionalità del sistema di irrigazione e smaltimento delle acque.
Tali situazioni di criticità possono essere segnalate attraverso il sito Tutela il Tuo Territorio (https://www.tutelailtuoterritorio.it/ - sezione "segnalazioni").
*Ingegnere
Fonte: Il Vescovado
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